«Miela Reina è una delle voci più importanti e significative dell'arte triestina del secondo Novecento. Come ha scritto Gillo Dorfles: “È molto più giusto affermare che Miela è stata la sola artista dell'area giuliana ad aver creato, nella breve stagione che va dagli anni Sessanta ai Settanta, un'opera non solo degna di essere ricordata e studiata, ma degna di essere considerata come una solitaria e inimitabile avventura della fantasia”»
Figlia del Provveditore agli Studi Giuseppe Reina e della giornalista Aurelia Cesari, Miela Reina termina gli studi al liceo classico nel 1954 e sino al 1959 frequenta l'Accademia di belle arti di Venezia dove stringe amicizia con molte personalità artistiche tra cui i pittori trentini Davide Orler e Riccardo Schweizer. Viaggia in Sicilia, Francia, Spagna, Israele.
1958: espone in una prima mostra personale a Trieste e l'anno seguente inizia ad insegnare educazione artistica all'Istituto statale d'arte della stessa città.
1961: partecipa all'Internazionale Kunstaustellung di Bayreuth e insieme al pittore Enzo Cogno dirige la Galleria La Cavana.
1962-1963: personale a Udine; realizza opere decorative sulle motonavi “Guglielmo Marconi” e “Galileo Galilei”; entra a far parte di Arte Viva dove insieme a Enzo Cogno si occupa della sezione Arti visive.
1964: insieme ai pittori Caraian, Chersicla, Cogno, Palcich e Perizi costituisce Raccordosei. Espone alla XV Biennale d'Arte Triveneta e si occupa di ulteriori opere decorative sulla motonave “Raffaello”.
1965: mostre personali a Trieste, Genova, Palermo; con Raccordosei espone a Trieste e in Jugoslavia; dirige con Enzo Cogno e Carlo de Incontrera il Centro Arte Viva Feltrinelli.
1966: con Enzo Cogno realizza le decorazioni sulla motonave “Italia”. Personale a Feltre e con Raccordosei espone a Trieste, Venezia e Pordenone.
1967: mostre collettive a Trieste, Tarcento, Palermo; costruisce il Monumento al paracadutista per la mostra “L'uomo e lo spazio”, a Trieste, nell'ambito del Festival Internazionale di Fantascienza; espone con Arte Viva in Palazzo Costanzi a Trieste; realizza opere decorative per edifici pubblici triestini; viaggia in Germania.
1968: mostra personale a Bari e varie collettive a Trieste, Udine, Gorizia, Graz, Lubiana, Gallarate; realizza, con Carlo de Incontrera e Emilio Isgrò, l'opera di teatro musicale da camera Liebeslied.
1969: con il gruppo di Arte Viva partecipa agli allestimenti di Liebeslied a Gorizia e alla Biennale di Zagabria; personale a Zagabria; progetta insieme a Gigetta Semerani-Tamaro l'ambiente per “Il concerto” festival internazionale di musica elettronica programmato da Arte Viva; soggiorno a Londra.
1970: con il Centro Operativo Arte Viva partecipa a vari progetti: InterVENTO, Postscriptum, nelle varie versioni sulla partitura di Carlo de Incontrera (Siegfried, Il Profeta velato, Critica d'arte, Caino e Abele); allestimenti di Postscriptum a Trieste, Milano, Osijek, Spalato; a Palermo con Sylvano Bussotti per la versione Caino e Abele; viaggio a Cuba.
1971: mostre personali a Zagabria e a Firenze; Espone con Enzo Cogno a Copenaghen, Aarhus e Como; dipinge la partitura di Carlo de Incontrera La pazienza del violoncello (esecuzioni a Imola, Trieste, Parigi, Berlino], Stoccarda, Amburgo, Stoccolma, Como, Zagabria); Ottava dopo Ottava a Trieste e a Como; Vademecum (con Carlo de Incontrera) alla Biennale di Zagabria e all'Autunno Musicale di Como; numerosi altri progetti e interventi in concerti del Centro Operativo Arte Viva (a Trieste, a Como); Liebeslied e Postscritum a Udine e Messina.
1972: mentre sta mettendo a punto un'ampia mostra personale antologica, il 15 gennaio improvvisamente muore.
Mostre postume
Miela Reina, Trieste, Sala Comunale d'Arte, 1972.
Miela Reina, mostra antologica, Trieste, Stazione Marittima, 1980. Catalogo Electa.
Miela Reina, mostra antologica, Monfalcone, Sala Roma, 1983.