Mid'hat Frashëri
Mit'hat Frashëri, noto anche con lo pseudonimo di Lumo Skëndo (Giannina, 25 marzo 1880 – New York, 3 ottobre 1949), è stato uno scrittore e politico albanese. Figlio di Abdyl Frashëri, uno dei più importanti esponenti del rinascimento albanese, nel 1908 partecipò al Congresso di Manastir.[1] Nel 1942 divenne presidente del Balli Kombëtar (Fronte nazionale), un movimento fascista,[2][3][4][5] collaborazionista[3][6] e anticomunista albanese attivo durante la seconda guerra mondiale.[7][8][9][10] Frashëri è considerato uno dei padri del moderno nazionalismo albanese.[11] BiografiaMid'hat bey Frashëri era il figlio dello statista Abdyl Frashëri, iniziatore del movimento indipendentista albanese dall'impero ottomano, nonché nipote dei poeti e nazionalisti Naim Frashëri e Sami Frashëri.[12][13] Nacque nel 1880 a Yanya (l'attuale Giannina, in Grecia, all'epoca parte dell'impero ottomano) e crebbe a Istanbul,[14] dove la sua famiglia lavorò nell'amministrazione ottomana e fu coinvolta nel movimento nazionalista albanese. Nel 1897 Mid'hat Frashëri fu arrestato dalle autorità ottomane per possesso di una copia del giornale Albania e fu rilasciato dopo l'intervento di suo zio Sami Frashëri.[13] sul quale nel 1901 avrebbe scritto una biografia.[13] Abbandonati gli studi di farmacologia, lavorò per l'amministrazione ottomana nel vilayet di Salonicco dal 1905 al 1910[14] e pubblicò un almanacco annuale intitolato Kalendari Kombiar ("Calendario nazionale") che fu stampato a Sofia e da lì distribuito nei Balcani.[12] La pubblicazione sosteneva l'unità nazionale, lo sviluppo dell'istruzione, delle scuole e della letteratura albanesi e si opponeva all'intervento di potenze straniere negli affari locali.[12] Frashëri richiese riforme del governo e un'alleanza con i macedoni per raggiungere tali obiettivi, ma era contrario alla resistenza armata.[12] Per quanto riguarda la questione e la geopolitica albanese, Frashëri era noto negli ambienti albanesi dell'epoca per essere anti-austro-ungarico e anti-italiano.[12] Con lo pseudonimo Lumo Skendo[12] pubblicò il settimanale Lirija a Salonicco fino al 1910.[12][13][14] Partecipò al Congresso di Manastir nel 1908 e nel gennaio dell'anno successivo iniziò a pubblicare una rivista culturale mensile intitolata Diturija.[13][14] Nel 1908 fu fondato a Salonicco il club albanese che si occupava di questioni culturali e politiche e Frashëri ne fu eletto presidente da 400 delegati albanesi.[12][13] Frashëri sosteneva che il club di Salonicco fosse destinato a ospitare la sede della Società Bashkimi ("Unione"), tuttavia altri club albanesi preoccupati per l'influenza dei Giovani Turchi nella città optarono per il circolo di Manastir.[12] Le autorità ottomane proibivano l'uso della lingua albanese nelle opere pubblicate all'estero e, come altri scrittori dell'epoca, Frashëri adottò lo pseudonimo di Mali Kokojka per aggirare tali restrizioni.[12] Verso la fine del 1911 fondò il Partito Libertà e Accordo insieme ad altri dieci oppositori dei Giovani Turchi e sostenitori dell'ottomanismo, della decentralizzazione del governo e dei diritti delle minoranze etniche.[13] Congresso di ManastirMid'hat Frashëri fu uno dei cinquanta delegati che contribuirono a codificare l'alfabeto albanese moderno.[15] Divenne vicepresidente della commissione e fu anche eletto presidente del congresso responsabile dell'organizzazione delle varie proposte dell'alfabeto[13][15] insieme a Parashqevi Qiriazi, la quale era presidente della commissione. Durante il congresso sull'alfabeto Frashëri sostenne l'adozione dei caratteri latini dell'alfabeto di Istanbul per la scrittura della lingua albanese.[15] Dichiarazione di indipendenza albaneseLe opinioni politiche di Mid'hat bey assunsero un carattere nazionalista durante le guerre balcaniche e al momento del crollo definitivo dell'impero ottomano, quando l'Albania era sul punto di essere spartita dai suoi vicini balcanici. A differenza di alcuni dei suoi cugini che rimasero in quella che poi divenne la Turchia, Frashëri si trasferì in Albania dopo la caduta dell'impero ottomano.[16] Fu uno degli 83 leader riuniti a Valona nel novembre 1912, nonché uno dei firmatari della dichiarazione d'indipendenza e ministro dei lavori pubblici nel governo provvisorio albanese. In seguito divenne console generale albanese a Belgrado e direttore generale delle poste.[14] All'inizio della prima guerra mondiale fu internato in Romania, ma dopo essere stato rilasciato tornò a scrivere. Risiedette per un certo periodo a Losanna con suo cugino Mehdi Frashëri, dove fu autore di numerosi articoli di giornale e saggi.[14] Il 25 novembre 1920 fu nominato presidente della delegazione albanese alla Conferenza di pace di Parigi, dove rimase fino al 1922.[14] In Francia proseguì la sua attività giornalistica pubblicizzando la posizione dell'Albania nella ristrutturazione dell'Europa del dopoguerra. Successivamente ricoprì altri incarichi ministeriali e fu ambasciatore albanese in Grecia e negli Stati Uniti dal 1922 al 1926.[14] Sotto il regno di Zog I nel 1925, Mid'hat lasciò la vita pubblica e aprì una libreria a Tirana, lavorando anche come farmacista. Lui stesso possedeva una biblioteca privata eccezionalmente grande di circa 20.000 volumi, la più grande collezione del paese all'epoca. Con l'ascesa della Germania nazista e lo scoppio della seconda guerra mondiale istituì il Balli Kombëtar ("Fronte nazionale") ai fini di formare l'Albania etnicaQuesto movimento si alleò alle forze di occupazione tedesche nella lotta al comunismo e nel 1944 si unì alle forze tedesche contro i partigiani antinazisti.[17] Dopo la seconda guerra mondiale e la morteNel 1945 i comunisti vinsero la guerra in Albania e Mid'hat fuggì nel'Italia meridionale. Durante i primi anni della guerra fredda cercò di organizzare una coalizione anticomunista in Gran Bretagna e negli Stati Uniti.[14] Nell'agosto 1949 fu eletto capo del Comitato nazionale "Albania libera". Morì di infarto al Lexington Hotel di New York[14] e fu sepolto nel Ferncliff Cemetery della medesima città. I suoi resti sono stati trasferiti a Tirana nel novembre 2018. Influenza culturaleL'intera biblioteca di Frashëri, la più grande dell'Albania a quel tempo e composta da circa 20.000 volumi, fu confiscata dal regime comunista. Essa comprendeva importanti opere albanologiche ereditate da Franz Nopcsa von Felsö-Szilvás.[18] Note
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