Il nome della tribù deriva dal suo genere tipoMicrocarpaea R. Br., 1810 la cui etimologia deriva da due parole greche: "mikros" (= piccolo) e "karpos" (= frutto) e fa riferimento ai frutti e ai semi delle specie di questo genere.[2]
Il nome scientifico è stato definito botanico olandese Friedrich Anton Wilhelm Miquel (24 ottobre 1811 – 23 gennaio 1871) nella pubblicazione "Flora van Nederlandsch Indie - Fl. Ned. Ind. 2: 700. 31 Dec 1857." del 1857.[3][4]
Descrizione
Il portamento delle specie di questa tribù è erbaceo annuale acquatico o semi-acquatico. Le piante sono glabre con fusti eretti o prostrati normali o corti e ridotti; in genere molto ramificati. In Glossostigma e altre specie il fusto ha una sezione quadrangolare a causa della presenza di fasci di collenchima posti nei quattro vertici. Sono presenti stoloni snelli e striscianti derivati dalle ascelle delle foglie oppure sono i fusti sono radicanti ai nodi (Microcarpaea).[1][5][6][7]
Le foglie, in genere piccole, lungo il caule sono disposte in modo opposto. Sono presenti anche specie con portamento rosulato. Le foglie sono sessili o brevemente picciolate. La lamina ha delle forme da lineari-oblunghe a lineari-oblanceolate, oppure sono spatolate o orbicolari, ottuse con margini interi.
Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
x K (5), [C (2+3), A 2+2], G (2), supero, capsula.
Il calice, più o meno attinomorfo e gamosepalo, è rigonfio ed è formato da un tubo campanulato terminante con 3 - 4 - 5 lobi con una forme da strettamente ovoidi a deltate-ovoidi; i lobi a volte sono molto più corti del tubo e possono essere cigliati sui margini. La superficie in corrispondenza dei denti è percorsa da 5 coste (o angoli) longitudinali. Il tubo è diviso quasi ad un terzo della sua lunghezza.
La corollagamopetala è tubolosa (subcampanulata), snella e filiforme, in cima è allargata ma quasi senza lobi o con 4 lobi subuguali. In altre specie è fortemente bilabiata (zigomorfa) con un tubo molto corto e struttura 1/3: il labbro inferiore è formato da 3 lobi, quello superiore da due petali fusi ed è eretto. La corolla può presentarsi subruotata. Il colore della corolla varia da blu a biancastro oppure è rosa.
L'androceo è formato da 2 stami che rappresentano i due abassiali, raramente sono 4 (Glossostigma) ma in questo caso quelli adassiali sono ridotti a staminoidi. Gli stami sono sporgenti o inclusi (Microcarpaea). I filamenti in alcune specie hanno alla base delle ginocchia clavate (Peplidium). Le antere sono formate da due teche separate. Il polline è tricolpato.
Il gineceo è bicarpellare (sincarpico - formato dall'unione di due carpelli connati) ed ha un ovariosupero con forme da ovoidi a globose. L'ovario è biloculare con placentazioneparietale/assile. Lo stilo è filiforme e unico inserito all'apice dell'ovario con stigma in genere bifido (bilobo con lobi ineguali) a volte piegato in avanti e a forma di lingua.
I frutti sono delle capsule uniloculari con deiscenzaloculicida con forme leggermente appiattite. I semi sono numerosi (o pochi) con le teste appena reticolate, rugose o lisce a volte con 4 coste longitudinali.
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento - dispersione anemocora) a terra (o sull'acqua) sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Distribuzione e habitat
La distribuzione delle specie di questa tribù comprende una fascia che dall'Africa tropicale arriva fino all'Australia settentrionale passando per l'India.
Tassonomia
La famiglia di appartenenza di questo gruppo (Phrymaceae) comprende 13 generi con meno di 200 specie[8][9] La tribù Microcarpeae è una delle tribù nella quale è divisa la famiglia.[1]
La descrizione di questa tribù tradizionalmente era compresa (anche se come incertae sedis) nella famiglia delle Scrophulariaceae (secondo la classificazione ormai classica di Cronquist), mentre ora con i nuovi sistemi di classificazione filogenetica (classificazione APG) è stata assegnata alla famiglia delle Phrymaceae. Anche la circoscrizione interna della tribù ha subito delle revisioni: alcuni generi inizialmente descritti all'interno della tribù (Bryodes, Bythophyton, Dintera, Encopella, Hemianthus, Micranthemum e Psammetes) sono ora stati inseriti nelle famiglie Plantaginaceae-Veronicaceae.[1][8][9]
In base ad alcune ricerche sul DNA di tipo filogenetico[10] la circoscrizione della tribù andrebbe rivista. Dallo studio citato risulta che il genere Mimulus non è monofiletico. Secondo la circoscrizione tradizionale del genere al suo interno si trovano nidificate diverse specie appartenenti a generi diversi: Hemichaena, Berendtiella (è un sinonimo di Hemichaena) e Leucocarpus. Inoltre alcune sue sezioni formano un clade separato con alcuni generi di questa tribù come Glossostigma e Peplidium.
Uno studio cladistico ancora più recente[11] ha suddiviso la famiglia Phrymaceae in quattro cladi. Alla tribù di questa voce ai quattro generi già presenti andrebbero aggiunti altri due nuovi generi:
^Umberto Quattrocchi, CRC World dictionary of plant names: Common names, Scientific Names, Eponyms, Syonyms, and Etymology, III M-Q, CRC Press, 1997, p. 1678.
^Crescent Bloom Database, su crescentbloom.com. URL consultato il 23 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2008).