I metallofoni si usano nella musica da centinaia di anni sono particolarmente diffusi in estremo oriente. Ci sono parecchi tipi diversi usati nei complessi dei gamelanbalinesi e giavanesi, compresi il gendér, il gangsa e il saron. Questi strumenti hanno una singola fila di barrette, accordate alle caratteristiche scale pelog o slendro, o a un loro sottoinsieme. Anche il glockenspiel e il vibrafono occidentali sono metallofoni: hanno due file di barrette, a imitazione della tastiera del pianoforte, e sono accordati alla scala cromatica.
Nella musica del XX secolo e oltre, la parola metallofono a volte si applica specificamente a una singola fila di barrette di metallo sospese su una cassa di risonanza. I metallofoni accordati alla scala diatonica si usano spesso nelle scuole; Carl Orff usò metallofoni diatonici in parecchi dei suoi pezzi, inclusi il suo lavoro didattico Schulwerk. Metallofoni con accordature microtonali sono usati nelle Pléïades di Iannis Xenakis e nella musica di Harry Partch.