Menotti Pertici nacque da una famiglia di mercanti di ovini. Non compì studi artistici, ma iniziò a dipingere precocemente come autodidatta. Fu allievo e amico di Silvio Bicchi[1], da cui apprese la tecnica del disegno a pastello e l'influenza dei macchiaioli.
Dal 1938 al 1940 si trasferì a Bengasi in Cirenaica; rientrò in Italia con lo scoppio della seconda guerra mondiale.
Nel 1952 si trasferì a Buenos Aires in cerca di fortuna, ma con scarso successo. Qualche anno dopo ritornò in Italia dove si sposò e successivamente ebbe una figlia, Rita Pertici.
Lo stile pittorico di Menotti Pertici sperimenta diverse tecniche artistiche, come quella del pastello. Il suo talento pittoresco è legato ai paesaggi; la maggior parte delle sue opere riprende panorami, scene di vita e di costumi diversi, in particolare riprodotti durante i suoi viaggi. All'incirca 60 sono i quadri, che ritraggono paesaggi campestri, angoli nascosti di Montopoli, animali, nature morte e paesaggi africani.[3]
^Al Piazzale, su inforsigla.it. URL consultato il 13 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2016).
^Via Belvedere con figure, su inforsigla.it. URL consultato il 13 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2016).
^Mercato al piazzale, su inforsigla.it. URL consultato il 13 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2016).
^Speradio, su inforsigla.it. URL consultato il 13 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2016).
Bibliografia
Nella continuità dei macchiaioli retrospettiva del pittore montopolese Menotti Pertici allievo di Silvio Bicchi, Regione Toscana, Montopoli val d'Arno 1999
Omaggio agli artisti scomparsi, catalogo della mostra itinerante, 1971
Pittori in Valdarno tra 500 e 900, Pier Giuseppe Leo, in Erba d'Arno, n. 2, 1980.