Memoria OP 44La Memoria OP 44, detta anche Memoria Roatta dal nome del generale Mario Roatta, all'epoca capo di stato maggiore del Regio Esercito e suo estensore, era un documento emanato il 2 settembre 1943 dal Comando supremo militare italiano nell'imminenza dell'armistizio di Cassibile durante la seconda guerra mondiale. Esso conteneva delle disposizioni per i comandi superiori delle forze armate italiane riguardo all'atteggiamento da tenere verso i tedeschi, che - da alleati - si sarebbero, in conseguenza dell'armistizio, trasformati in possibili nemici. La sigla OP stava per ordine pubblico. La memoria fu riprodotta in dodici copie e destinata ai soli comandi, quali i comandi territoriali, i comandi d'Armata in territorio italiano e i capi di stato maggiore delle tre armi, così distribuite: due copie per lo Stato maggiore e il Comando supremo, le altre dieci per i comandi d'Armata che dipendevano dallo Stato maggiore, i comandi territoriali di Milano e Bologna, le armate di occupazione in Grecia e Albania che dipendevano dal comando supremo[1]. Il documento di fatto non conteneva istruzioni puntuali ma solo generici richiami ad una resistenza armata[2] né nominava esplicitamente i tedeschi o la Germania ma si limitava a generiche enunciazioni su forze «non nazionali»[1]. Quando effettivamente i tedeschi invasero la penisola, subito dopo l'annuncio dell'armistizio (8 settembre), l'iniziativa della reazione fu lasciata sulle spalle dei comandanti di reparto, spesso ufficiali superiori o subalterni, che si trovarono all'improvviso a fronteggiare gli ultimatum tedeschi di scioglimento dei reparti e di cessione delle armi e degli equipaggiamenti. Di detta memoria non è rimasta alcuna copia, in quanto da diverse testimonianze "...l'ufficiale superiore che lo portava ingiunse che fosse bruciato appena letto, fatta eccezione per l'ultima pagina, firmata per ricevuta[3][4]. In seguito le direttive contenute nella Memoria OP 44 sono state ricostruite con notevole attendibilità[1]:
Note
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