Megatherium
Il megaterio (Megatherium Cuvier, 1796), noto anche come bradipo gigante, è un genere estinto di mammiferi che comprendeva varie specie di bradipi terricoli giganti vissuti durante il Pliocene e il Pleistocene nelle Americhe. Il nome scientifico deriva dal greco e significa grande bestia. Difatti, questi mammiferi raggiungevano delle dimensioni ragguardevoli, come nel caso del Megatherium americanum dall'aspetto simile ad un orso, ma grande quanto un elefante: lungo fino a 6 m dalla testa alla coda,[1][2] per un peso di 4 tonnellate.[3] Sarebbe stato superato per dimensioni a quei tempi solo da alcune specie di mammuth. Le varie specie di Megatherium facevano parte della megafauna del Pleistocene, mammiferi giganti vissuti durante il Pleistocene. SistematicaIl megaterio o bradipo gigante, è solo un lontano parente degli attuali bradipi che vivono sui rami degli alberi nelle foreste equatoriali del Sud America, precisamente appartengono allo stesso sottordine dei Folivori. Ritrovamento dei fossiliGrazie al ritrovamento di numerosi scheletri completi, gli esperti sono potuti risalire alle dimensioni e alla forma del megaterium. I fossili furono esaminati per la prima volta dagli scienziati nel XVII secolo, quando un esemplare ritrovato in Argentina fu spedito in Spagna: ad una prima occhiata, gli artigli lunghi e ricurvi del megaterium fanno pensare a un predatore, ma si serviva degli artigli per abbassare i rami dai quali raccoglieva fasci di foglie da mangiare. A causa della forma degli artigli, il possente megaterio possedeva una camminata non molto elegante e sciolta, anche se difficilmente un predatore l'avrebbe attaccato. Quando si muoveva pesantemente sulle quattro zampe forti, i suoi "piedi" non aderivano completamente al terreno. Il megaterio camminava infatti sulle nocche e sui lati dei "piedi". MorfologiaEra provvisto di un manto lanoso e a pelo lungo, che lo teneva al caldo e che permetteva alle madri di megaterio di portare comodamente i piccoli con sé. Quando il bradipo gigante brucava fra le cime degli alberi, i cuccioli, probabilmente, stavano al sicuro aggrappandosi strettamente al lungo pelo del torace o del dorso della madre. La mole e possanza fisica di questo animale lo rendevano privo di predatori naturali; un colpo sferrato con le sue poderose zampe anteriori lunghe 2 metri e terminanti con i lunghi artigli ricurvi avrebbe steso qualsiasi carnivoro, anche se gli esemplari più giovani o malati potevano divenire preda di tigri dai denti a sciabola o di branchi di lupi. AlimentazioneQuesto mammifero si suppone si cibasse prevalentemente di vegetali quali: foglie, erba, frutta, radici, germogli e arbusti; forse, argomento controverso e tuttora dibattuto, almeno occasionalmente si sarebbe potuto cibare anche di carcasse di animali, alimenti con maggior contenuto proteico. Distribuzione e habitatNonostante il megaterio si sia sviluppato in Sudamerica, i suoi fossili sono stati ritrovati anche nel Nordamerica sudoccidentale. Infatti, circa 20.000 anni fa, questo singolare animale si spostò verso nord, insieme ai gliptodonti corazzati e agli opossum. Circa 9.000 anni più tardi, il megaterio si estinse, così come molti altri mammiferi di grosse dimensioni. Note
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