Medaglia commemorativa per atti di filantropia compiuti in mareLa medaglia commemorativa per atti di coraggio verso persone pericolanti in mare fu istituita dal Regno d'Italia, nella seconda metà del XIX secolo, per premiare fatti importanti ed altamente generosi per i quali non fosse tuttavia possible accordare:
oppure, trattandosi di stranieri, non ne fosse ad essi consentito il conferimento. La medaglia commemorativa era stata concessa quasi sempre in argento, molto raramente in oro, soprattutto ai capitani che avevano raccolto gli equipaggi di bastimenti nazionali naufragati o in pericolo di affondare durante la navigazione e prodigate loro cure ed assistenza. Riforma del 1888
La normativa riguardante tali ricompense fu riformata e riordinata con il Regio decreto n. 5275 del 1888[2], con il quale furono istituite: la medaglia di bronzo al valor di marina in sostituzione della menzione onorevole e la medaglia commemorativa in bronzo da affiancare a quella d'argento; quindi, dopo tale riforma, gli atti compiuti verso i naufraghi e le persone pericolanti in mare potevano essere premiati con:
Queste ultime e gli attestati ufficiali di benemerenza erano concesse dal Ministro della Marina su parere del Consiglio superiore di marina che esaminava il merito delle azioni compiute. Criteri di eleggibilitàLe medaglie commemorative di argento e di bronzo erano riservate a ricompensare, quando non era il caso di concedere quelle al valore di marina, le persone che si distinguevano nel soccorrere gli equipaggi dei bastimenti naufragati, o in pericolo di affondare, durante la navigazione e quelle che compivano atti altamente umani verso naufraghi. La normativa fu raccolta in un testo coordinato approvato con il Regio decreto n. 487 del 1889[3] con il quale si precisò che le medaglie commemorative d'argento e di bronzo erano riservate a ricompensare azioni filantropiche compiute in mare sia verso persone isolate, sia verso equipaggi di bastimenti naufragati o in pericolo di perdersi. La medaglia d'argento era concessa per fatti di maggior grado. DescrizioneLe medaglie, d'argento o bronzo, hanno un diametro di sessantotto millimetri e recano:
Non si potevano portare appese al petto. Il Ministro della Marina spediva al premiato un certificato nel quale erano indicati il nome del soccorritore, il fatto premiato, e il giorno e il luogo in cui era avvenuto[2]. SoppressioneCon il Regio decreto n. 1324 del 1938[4] fu abrogata e riformata tutta la normativa in materia di concessione di ricompense per atti di coraggio e filantropia compiuti in mare, la medaglia commemorativa e l'attestato di benemerenza furono sostituiti dalla medaglia di benemerenza marinara. Con lo stesso provvedimento si stabilì che gli atti di coraggio rivolti a salvare vite umane in mare, ad impedire sinistri marittimi o ad attenuarne le conseguenze, sarebbero stati premiati con le medaglie al valor di marina, d'oro d'argento e di bronzo e con l'encomio al valor di marina. Note
Bibliografia
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