Situato inizialmente in un apposito edificio in Chapel Street, a Kimberley, il museo è gestito da un Consiglio di fondatori, finanziato prima dal comune (fino agli anni cinquanta), poi dalla provincia del Capo, e oggi dalla provincia del Capo Settentrionale tramite il dipartimento dello sport, dell'arte e della cultura.
Alexander McGregor fu un sindaco di Kimberley, la cui moglie lasciò in eredità l'edificio per perpetuarne le memoria.[1]
Oggi il museo si trova nel vecchio sanatorio di Kimberley a Belgravia, Kimberley, ed ha numerosi sedi satellite tra cui l'edificio originario di Chapel Street.[1] Il museo fu inaugurato il 24 settembre 1907. Per pura coincidenza il 24 settembre fu poi scelto quale giorno dell'eredità, una festività pubblica in Sudafrica dal 1994.
Il McGregor Museum è un importante istituto di ricerca del Capo Settentrionale (una provincia che non possiede un'università) nel campo della storia culturale e naturale (comprese zoologia, botanica, storia generale, storia sudafricana, archeologia e antropologia sociale). Possiede importanti collezioni e materiale d'archivio e, grazie alle sue collezioni ed alle attività di ricerca, svolge funzioni di istruzione per la comunità locale.
Direttori del museo
Il McGregor Museum è gestito da un Consiglio di fondatori, originariamente finanziato dal comune di Kimberley, dalla De Beers e da molti donatori (a partire dal 1907), per poi venire aiutato dall'amministrazione provinciale del Capo (dal 1958) e dalla provincia del Capo Settentrionale tramite il dipartimento provinciale di sport, arti e cultura, che fornisce anche personale al museo (dopo il 1994).
Al crescere dello spazio a disposizione in altri edifici cittadini, il museo fu trasferito nel 1973 presso il sanatorio di Kimberley (costruito nel 1897), che in precedenza fungeva anche da Hotel Belgrave (1902–1933) e da Scuola del convento del Sacro Cuore (1933–1971). I nuovi uffici del museo furono aperti ufficialmente il 22 novembre 1976. Durante l'assedio di Kimberley (14 ottobre 1899 – 15 febbraio 1900), nel corso della guerra anglo-boera, Cecil Rhodes abitò nelle stanze di quello che oggi è il sanatorio.