Max Kaminsky
Max Kaminsky (Brockton, 7 settembre 1908[1] – New York (Castle Point), 6 settembre 1994[2]) è stato un trombettista e bandleader statunitense. BiografiaPrimi anniKaminsky nacque a Brockton, Massachusetts, vicino a Boston, da una famiglia ebrea.[1][3][4][5] Iniziò la sua carriera a Boston nel 1924 e, nel 1928, lavorò a Chicago con George Wettling e Frank Teschemacher alla Cinderella Ballroom e a New York per un breve periodo nel 1929 con Red Nichols.[1] Era noto principalmente per l'esecuzione nel linguaggio Dixieland.[6] una volta ha suonato per la Original Dixieland Jass Band.[7] Dal 1933 al 1938 lavorò in gruppi di danza orientati al commercio, registrando allo stesso tempo con Eddie Condon e i Chocolate Dandies di Benny Carter (1933) e con Mezz Mezzrow (1933-34). Suonò con Tommy Dorsey (1936, 1938) e Artie Shaw (brevemente nel 1938), eseguì e registrò con Bud Freeman (1939-40) e lavorò di nuovo con Shaw (1941-43),[1] che guidò una band della marina con cui Kaminsky fece un tour nel Sud Pacifico. Dal 1942 partecipò agli importanti concerti a New York organizzati da Condon alla Carnegie Hall e al Municipio, e dall'anno successivo interpretò Dixieland con vari gruppi. Lavorò anche negli anni quaranta con Sidney Bechet, George Brunis, Art Hodes, Joe Marsala, Willie "The Lion" Smith e Jack Teagarden.[1] Il 15 dicembre 1949 suonò all'apertura del Birdland,[8] con Charlie Parker, Lester Young, Hot Lips Page e Lennie Tristano. Iniziò a lavorare come musicista per programmi televisivi e guidò la band personale di Jackie Gleason per diverse stagioni, fece tournée in Europa con Teagarden e gli All Stars di Earl Hines (1957), e si esibì al Metropole e Ryan a New York: a intervalli dalla fine degli anni 1960 al 1983, il Newport Jazz Festival e la Fiera Mondiale di New York (1964-1965).[9] Nel 1975-76 fece registrazioni come leader che illustrano bene il suo stile, che è pieno, economico e swing alla maniera di King Oliver, Freddie Keppard e Louis Armstrong My Life in Jazz, l'autobiografia di Kaminsky scritta con V. E. Hughes, è stata pubblicata nel 1963 e si concentra sulla sua carriera iniziale.[10] MorteMorì il 6 settembre 1994, il giorno prima del suo 86º compleanno.[2] La collezione di fotografie, nastri da bobina a bobina e manufatti jazz del trombettista è ospitata presso l'Hogan Jazz Archive dell'Università Tulane di New Orleans. La sua famiglia riteneva che l'ubicazione nell'università fosse la più adatta per la donazione.[10] Galleria d'immagini
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