Nato Max Josef Haller, a Mannheim, Hansen era figlio illegittimo dell'attrice danese Eva Haller e di padre ebreo o, secondo altre fonti, di un ufficiale svedese.[4] Cresciuto a Monaco presso una famiglia adottiva, ha fatto la sua prima apparizione sul palco al Cabaret Simplizissimus a 17 anni.[5] Nel 1914 si è trasferito a Vienna, lavorando come attore e cantante in diversi piccoli teatri.
Nel 1924, Hansen creò il personaggio del barone Kolomán Zsupán in Gräfin Mariza, rappresentato al Theater an der Wien in Vienna. Dopo 900 esecuzioni, la produzione è stata trasferita al Metropoltheater di Berlino. A Berlino ha fondato il Kabarett der Komiker, con Paul Morgan e Kurt Robitschek. È stato ingaggiato da Max Reinhardt per un revival de La belle Hélène di Offenbach[4] e da Erik Charell per una produzione de La vedova allegra di Lehar. Tra i suoi più grandi successi, vi fu il personaggio di Leopold il cameriere, nell'operetta Al cavallino bianco di Ralph Benatzky, ripresa anche nello stesso film muto di Richard Oswald del 1926.
Nel 1932, Hansen presentò una caricatura omosessuale di Adolf Hitler nella sua canzone War'n Sie schon mal in mich verliebt? ("Sei mai stato innamorato di me?"), che gli procurò grande odio da parte dei nazisti. Nello stesso anno impersonò anche una parodia di Gitta Alpár.[6] Tornato a Vienna nel 1933, lavorò nuovamente presso il Theater an der Wien. Nel 1936 conobbe Zarah Leander durante un tour in Scandinavia, ingaggiandola come partner per i suoi spettacoli a Vienna. Nel 1938, a seguito dell'Anschluß, Hansen si trasferì in Danimarca, fondando un proprio teatro a Copenaghen. Richard Tauber scrisse per lui l'operetta Franz im Glückpensata per essere rappresentata al Theater an der Wien nella stagione 1938/39, ma saltata a causa dell'invasione tedesca[7]
Nel 1951 è tornato in Germania, ricoprendo ancora il ruolo di Leopold il cameriere ad Amburgo e a Berlino, presso il Theater am Nollendorfplatz. Nel 1953 tornò a Copenaghen, dove morì nel 1961.
Hansen è stato sposato con l'attrice austriaca Lizzi Waldmüller e, dal 1939, con Britta Hansen, ed ebbe quattro figli, dei quali due intrapresero la carriera di attori.
Nel 2004 è stato oggetto del documentario "War'n Sie schon mal in mich verliebt?", di Douglas Wolfsperger.[8]
Registrazioni selezionate
Kabarett der Weimarer Republik: Max Hansen – "War'n Sie schon mal in mich verliebt?" (Cabaret of the Weimar Republic) [Recorded 1927-1934], Jube Pops