Maureen Dowd

Dowd nel 2008

Maureen Brigid Dowd (Washington, 14 gennaio 1952) è una giornalista e scrittrice statunitense, opinionista del The New York Times.

Durante gli anni '70 e l'inizio degli anni '80, Dowd ha lavorato per The Washington Star e Time, scrivendo articoli di notizie, sport e servizi. Dowd è entrata a far parte del New York Times nel 1983 come giornalista per la metropoli ed è poi diventata nel 1995 autrice di editoriali.[1]

Nel 1999, Dowd ha ricevuto un Premio Pulitzer per la sua serie di articoli sullo scandalo Clinton-Lewinsky.

Biografia

Dowd è nata a Wasghington DC, la più giovane di cinque figli.[2] Sua madre, Margaret "Peggy" (nata Meenehan), era una casalinga e suo padre, Mike Dowd, lavorava come ispettore di polizia di Washington, DC.[2][3][4] Nel 1969, Dowd si diplomò alla Immaculata High School. Nel 1973, si è laureata in inglese presso la Catholic University of America.

Dowd è entrata nel giornalismo nel 1974 come redattrice per il Washington Star, occupandosi prima di sport, poi dei problemi della città, quindi di lungometraggi. Quando lo Star chiuse nel 1981, Dowd lavorò per Time. Nel 1983, Dowd è entrata a far parte del New York Times, occupandosi inizialmente della cronaca cittadina. Nel 1986 è diventata corrispondente nell'ufficio del New York Times di Washington.

Nel 1991, Dowd ha ricevuto un Breakthrough Award dalla Columbia University. Nel 1992, è diventata finalista del Premio Pulitzer per la cronaca nazionale, e nel 1994 ha vinto un Matrix Award dalla New York Association for Women in Communications.

Note

  1. ^ (EN) Dowd, Maureen, Scarlet Letter in the Emerald Isle, in The New York Times, 19 maggio 2018. URL consultato il 22 maggio 2018.
  2. ^ a b (EN) Margaret Dowd, 97; Font of Advice, in The Washington Post, 21 luglio 2005. URL consultato il 17 dicembre 2014.
  3. ^ (EN) Ariel Levy, The Redhead and the Gray Lady, in New York, 31 ottobre 2005. URL consultato il 18 febbraio 2010.
  4. ^ (EN) Peter McDermott, Echo Profile: A necessary woman – Times' Dowd endeavors to keep W, Vice, and Rummy in check, in The Irish Echo, 8 agosto 2007. URL consultato l'8 agosto 2007 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2006).

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