Nato a Milano da famiglia di Gargnano in provincia di Brescia, rimase a dodici anni orfano di padre, ufficiale medico dell'esercito. Si laureò in legge a Torino a 21 anni e dopo pochi anni conseguì la libera docenza in diritto commerciale. Tenne periodicamente corsi liberi a Torino finché riuscì a
trasferirsi all’università di Milano ove insegnò Diritto Commerciale.
Fu sindaco di Gargnano dal 1914 al 1925
Come avvocato esercitava a Brescia e il suo studio in via Moretto fu per tre volte devastato dalle squadracce fasciste.
Partecipò alla lotta clandestina contro il fascismo.
[1]
Fu presidente del comitato Provinciale di Liberazione nazionale[2],[3] Membro della Commissione di Epurazione dell’università di Milano e .
membro della Consulta Nazionale[4]
su designazione del Partito Democrazia del Lavoro.
La sua biblioteca giuridica è stata donata all'università di Brescia dove costituisce il Fondo Avanzini[5]
Note
^In casa sua avvenivano le riunioni della sezione bresciana del partito Democrazia del Lavoro[1]