Monsignor Markus Bernt Eidsvig è nato a Rjukan il 12 settembre 1953.
L'arresto da parte del KGB
Eidsvig è diventato noto a livello nazionale quando il 14 luglio 1976 è stato arrestato dal KGB a Mosca mentre fungeva da corriere per l'organizzazione in esilio Alleanza nazionale dei solidaristi russi. La missione di Eidsvig era quella di consegnare volantini, medicine renali e un manuale di "ribellione" a un russo a Mosca che aveva richiesto tale spedizione. Nel frattempo però il destinatario era stato tradito e arrestato. Gli agenti del KGB stavano quindi aspettando nell'appartamento l'arrivo di Eidsvig, che è stato poi arrestato. L'uomo è rimasto incarcerato nella prigione di Lefortovo a Mosca per 101 giorni prima che le autorità sovietiche decidessero di liberarlo. Questo è accaduto dopo che il ministro degli esteri Knut Frydenlund e il Primo ministro Trygve Bratteli si sono impegnati per ottenere la sua liberazione.
L'arresto ha attirato una notevole attenzione sia in Norvegia che in altri paesi, ma le reazioni sono state in gran parte negative. La ricostruzione dei fatti che era stata inizialmente presentata era influenzata dalla disinformazione sovietica. È stato affermato che Eidsvig avesse tenuto una condotta che avrebbe potuto portare all'arresto e che ciò che aveva fatto era stupido e ridicolo. Tra le altre cose, è stato falsamente affermato che stava distribuendo volantini in strada. Questa presentazione degli eventi ha permesso al KGB di utilizzare ritagli della stampa norvegese nei loro interrogatori per indebolire la resistenza di Eidsvig.
Formazione e ministero sacerdotale
Prima della sua conversione al cattolicesimo, avvenuta il 20 dicembre 1977, ha studiato teologia all'Università di Oslo in vista del ministero nella Chiesa di Norvegia. Ha anche lavorato per dieci anni come libero professionista per il giornale Morgenbladet.
Dopo aver completato gli studi per la licenza presso l'Heythrop College dell'Università di Londra è stato ordinato presbitero per la diocesi di Oslo nella cattedrale di Sant'Olav a Oslo da monsignor John Willem Nicolaysen Gran. I successivi quattro anni è stato vicario parrocchiale della parrocchia di San Paolo di Bergen. Ha prestato servizio per qualche tempo come cappellano militare nelle forze armate norvegesi, in parte a Evjemoen, a nord di Kristiansand, e in parte con la compagnia di reclute mediche a Bømoen e a Voss. Il 1º gennaio 1986 è stato chiamato a succedere a padre Wilhelm Hertmann come parroco di San Paolo di Bergen. Sotto la sua guida la scuola cattolica parrocchiale è stata spostata, ampliata e ricostruita subito dietro la chiesa di San Paolo. Durante questo periodo, padre Eidsvig ha anche lavorato come insegnante presso la scuola parrocchiale. Era anche attivo nell'associazione linguistica Riksmålsforbundet.
Nell'estate del 1991 padre Eidsvig ha lasciato la Norvegia ed è stato accolto come novizio nel monastero di Klosterneuburg, appena fuori Vienna, dei canonici regolari di Sant'Agostino confederati. Il 27 agosto 1991 ha ricevuto l'abito monastico e il nome Markus. Il 30 agosto 1995 ha emesso la professione solenne. In seguito ha operato come vicario parrocchiale di Klosterneuburg-Stiftspfarre dal 1992 al 1997, maestro dei novizi dell'abbazia dal 1996 alla nomina episcopale e parroco della chiesa di San Leopoldo a Klosterneuburg dal 1997 al 2003. Sotto la sua guida il monastero ha assunto un sapore più internazionale di prima: oltre ad alcuni austriaci, ha accolto candidati agli ordini provenienti da Stati Uniti d'America, Germania, Norvegia e Vietnam. È stato anche consigliere e segretario del capitolo dell'ordine.
Il 26 febbraio 2015 monsignor Eidsvig e il direttore finanziario della diocesi sono stati accusati di frode penale in quanto è stato segnalato che la diocesi era sospettata di aver registrato persone come membri della Chiesa cattolica diverse persone senza che queste ne fossero a conoscenza o avessero espresso il loro consenso. Secondo gli accusatori la diocesi nel corso di diversi anni aveva fraudolentemente rivendicato quote di partecipazione del governo norvegese per un totale di 50 milioni di corone.[2] Le accuse contro monsignor Eidsvig sono state ritirate nel 2016.[3]
Inquartato cucito: al I e al IV di rosso a due asce addossate d'oro[4]; al II e al III partito cucito: al primo di rosso alla croce a tau d'argento rovesciata, uscente dalla partizione; al secondo d'azzurro al bastone di Aronne d'oro.[5]
^Significa "Alla fatica, non all'onore". È lo stesso motto del cardinale Friedrich Gustav Piffl ed è l'inizio di un passo che nella sua interezza recita "Alla fatica, non all'onore, i miei sforzi devono essere dedicati". Questa è una riproduzione, e non una citazione testuale, del sentimento espresso negli scritti di Sant'Agostino.