Come giureconsulto acquistò grande fama: riceveva dall'Università padovana uno stipendio di 800 fiorini, di gran lunga superiore a quello degli altri colleghi, e fu consulente di papi e degli imperatori Carlo V e Ferdinando I[4]. Una sua statua, opera dello scultore Giovanni Ferrari, fu eretta al Prato della Valle per volontà dell'elettore di Sassonia Federico Augusto[5].
A Monsignore Messer Hercole Fregoso Nouella della eloquenza, Venezia, 1525.
Apophthegmata Iuris. Marci de Mantua Bonauitis cognomento Patauini iurisconsulti Quibus addita est etiam Suasoria Polykarpos legis oppiae, ad compescendos mulierum luxus, Padova, 1540.
Subtilissime et repetibilis L. Imperium. Digest. De iurisdictio. om. Iud. Non inutilis Commentariolus. Marci de Mantua Bonauitis cognomento Patauini Iuriscon, Venetijs : apud Aurelium Pincium Venetum mense aprili 1540.
Subtilissimorum Quinimmo. I. iurisgentium, ac. Pactus ne peteret. nouus Marci de Mantua Bonauitis cognomento, Patauini iurisconsulti commentarius, Venetijs : in officina Aurelij Pincij Veneti, 1540 mense iulio.
Marci Mantua Bonauitis, Patauini Iuriscon. Dialogus de concilio, Venetiis, 1541 mense mai.
Marci Mantuae Boauiti Patauini iurisconsulti ... Responsa, ac defensiones, nonnulle, cum ciuiles, tum crimales ... Et eiusdem Authoris simil repertorio rerum principalium, atque materierum ... Inter quae illud etiam quod, alias in causa diuorti pro ... rege Angliae scripsit, Venetiis, Apud Aurelium Pincium Venetum Impressa, 1543.
Illustrium iureconsultorum imagines quae inueniri potuerunt ad viuam effigiem expressae. Ex Musaeo Marci Mantuae Benauidij Patauini iureconsulti clarissimi, Romae : Ant. Lafrerij Sequani formis, 1566.
Note
^Marco Mantova Benavides. Annotationi brevissime, sovra le rime di Messer Francesco Petrarca, le quali contengono molte cose a proposito di ragion civile, sendo stata la di lui prima professione, a beneficio de li studiosi, hora date in luce, con la traduttione della canzona. Chiare fresche & dolc'acque. Italia mia. Vergine bella. & del sonetto. Quando veggio dal ciel scendere l'aurora in latino, In Padoua : appresso Lorenzo Pasquale, 1566
^Marco Mantova Benavides. Rime benavediane. Padova, Lorenzo Pasquati, 1577.
^Opereta noua vtile et dilecteuole de l heremita di messer Marco Mantouano nouamente stampata e con diligentia correcta. Milano : per Ioanne Angelo Scinzenzeler, 1523 adi XIX de Octobre
^Melchiorre Cesarotti. Saggi sulla filosofia delle lingue e del gusto. Pisa, Tip. della Società letteraria, 1800, p. 384 [1].
^Giuseppe Vedova. "Mantova Benavides" in Biografia degli scrittori padovani. Padova, Coi tipi della Minerva, 1832, Vol. I, pp. 564-579 [2]
Franco Tomasi e Christian Zendri, «MANTOVA BENAVIDES, Marco», in Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 69, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2007.
Un museo di antichità nella Padova del Cinquecento. La raccolta di Marco Mantova Benavides all'Università di Padova. A cura di I. Favaretto e A. Menegazzi. Roma, 2013 Giorgio Bretschneider Editore ("Collezioni e Musei Archeologici del Veneto", 47), pp. 229, tavv. 78. ISBN 978-88-7689-278-3, ISSN 0392-0879 (WC ·ACNP).
Sören Fischer, Marco Mantova Benavides e l'Allegoria della Pecunia: Una nuova interpretazione del dipinto di Gualtiero Padovano nella Gemäldegalerie Alte Meister di Dresda, in Arte Veneta, 69, 2012, pp. 133–140.