Marcello SabbatiniMarcello Sabbatini (Teramo, 20 ottobre 1926 – Bologna, 27 gennaio 2008) è stato un giornalista italiano nel campo degli sport motoristici. Direttore del settimanale Autosprint dal 1968 al 1981 e del settimanale Rombo dal 1981 al 1991,[1] viene considerato uno dei fondatori della stampa motoristica italiana.[2][3] BiografiaNato nel 1926 a Teramo, intraprese la carriera giornalistica nel 1947, come corrispondente locale del quotidiano Milano Sera, successivamente de La Stampa. In seguito, nel corso della carriera, ricoprì i seguenti ruoli vicedirettore del quotidiano sportivo Corriere dello Sport, direttore del mensile automobilistico Autorama, redattore capo del settimanale Il Calcio e il Ciclismo Illustrato e, successivamente, del quotidiano Telesera, condirettore del mensile Automondo.[2] È stato, nel 1954, tra i soci fondatori della Unione Italiana Giornalisti dell'Automobile, oggi nota come Unione Italiana Giornalisti dell'Automotive.[4] Nel 1966 fu chiamato dall'editore Luciano Conti a lavorare per la rivista Autosprint. Sabbatini, divenuto direttore nel 1968[5], in questo periodo si guadagnò il soprannome di Zanzara, come l'omonima rubrica da lui curata, in quanto "sapeva come pizzicare al momento giusto", non risparmiando critiche.[1] A tal proposito si possono ricordare campagne mediatiche come il Caso Giunti[6], o la difesa di Riccardo Patrese, inizialmente incolpato per l'incidente che costò la vita a Ronnie Peterson a Monza nel 1978.[7] Tra il 1971 e il 1974 fece parte del comitato che assegnava l'Insegna HP, un premio, istituito dalla Scuderia Firenze Corse Biondetti, rivolto alle personalità distintisi nel mondo dell'automobilismo.[8] In un'epoca in cui le corse non erano ancora trasmesse in televisione, spesso Autosprint era un mezzo per restare informati: la linea editoriale portata avanti da Sabbatini fu apprezzata dai lettori e portò il settimanale, alla fine degli anni settanta, alla sua massima diffusione storica. A questo Sabbatini aggiunse numerose iniziative volte a coinvolgere i lettori, come raccolte fondi per piloti in difficoltà e altre iniziative caritatevoli[9], TeleSprint, trasmissione televisiva dedicata al mondo del motorsport che andava in onda sulle prime televisioni commerciali (circuito Elefante Tv), o i Caschi d'oro, un premio assegnato annualmente da Autosprint.[10] Fu un grande amico[11] di Enzo Ferrari, che contribuì con qualche rubrica su Autosprint e intervenne telefonicamente in qualche puntata di TeleSprint. Marcello Sabbatini viene anche ricordato come principale fautore della Febbre Villeneuve, l'ondata di tifo per il pilota canadese Gilles Villeneuve.[2][12][13]
Nel 1981, a seguito di divergenze sulla linea editoriale[14], Sabbatini lasciò Autosprint per fondare, con alcuni dei suoi collaboratori storici, il settimanale Rombo[15], che diresse fino al 1991.
Durante questa esperienza cercò di replicare le numerose iniziative simili a quelle già proposte con Autosprint (ad esempio TeleSprint continuò con il nuovo nome di Rombo TV[10]).
Tra le iniziative degne di menzione, fu proprio Sabbatini, con la rivista Rombo, l'organizzatore della sfida tra alcune monoposto di Formula 1 e i caccia F-104 Starfighter dell'Aeronautica Militare Italiana, che si tenne nel 1981 all'aeroporto di Istrana.[16][17]
Nel 1994 viene coinvolto da Paolo Cognetti in un progetto multimediale che sfocia nella pubblicazione del CD ROM "La Leggenda della Formula 1" che illustra statistiche, storie, macchine e piloti della Formula Uno. Nel 1996, sempre Paolo Cognetti lo convince a tentante un esperimento, portare una sua idea di notiziario inviato via fax su WEB. Nasce "FaxMotor", antesignano dei moderni blog. Il progetto va avanti fino a maggio 1997. Riconoscimenti
Note
|