MarantaMaranta L., 1753 è un genere di piante della famiglia delle Marantaceae, originario delle zone tropicali americane[1]. Il nome del genere è un omaggio al botanico italiano Bartolomeo Maranta (1500–1571). DescrizioneComprende piante erbacee perenni, alte oltre i 50 cm, simili alla Calathea con radici tuberiformi, hanno foglie molto decorative, obovate, intere, vellutate, variegate e segnate da macchie più scure, dal disegno minuto e delicato, dalle sfumature porporine, il nome comune pianta della preghiera, trae origine dalla particolare chiusura serale delle foglie appaiate, che ricordano le mani giunte in preghiera. TassonomiaIl genere Maranta comprende le seguenti specie:[1]
UsoCome pianta ornamentale per le foglie dalle venature laterali molto evidenti, di colore rosso più o meno scuro, mentre la venatura centrale è circondata da striature verde chiaro in piacevole contrasto con il colore verde oliva della pagina fogliare. Dalla Maranta arundinacea, invece, viene estratta la fecola (Fecola di Maranta) utilizzata in cucina come gli altri amidi. ColtivazionePianta più da serra che da appartamento, dove risulta piuttosto delicata e difficile da coltivare, richiede esposizione ombreggiata, ambienti caldo-umidi, lontano da correnti d'aria e dalla luce solare diretta, concimazioni mensili nella bella stagione, con fertilizzanti minerali liquidi, adacquature per parziale immersione del vaso in una vasca piena d'acqua, ogni 3-4 giorni, rinvasare o rinterrare tutti gli anni in primavera, usando terriccio universale.[senza fonte] Si può anche utilizzare un tutore ricoperto di muschio per far arrampicare la pianta. La moltiplicazione avviene per divisione dei rizomi, o utilizzando come talea i giovani getti ottenuti mettendo a vegetare il ceppo radicale AvversitàLa luce solare diretta, le correnti d'aria e ambienti secchi provocano l'ingiallimento e la caduta delle foglie NoteVoci correlate
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