I Mammutidae sono una famiglia estinta di mammiferiproboscidati apparsi durante l'Oligocene e sopravvissuta fino all'inizio dell'Olocene. Nonostante il nome possa far pensare ad una parentela con il mammut (genere Mammuthus), questi proboscidati fanno parte di una famiglia completamente diversa e molto più antica. I mammutidi erano molto diffusi, ed i loro fossili sono stati ritrovati in Nord America, Africa e in tutta l'Eurasia. La famiglia fu descritta per la prima volta nel 1922, classificando esemplari fossili del genere tipo Mammut, noto con il nome comune di mastodonte, e da allora è stata collocata in vari modi all'interno dell'ordine. Il nome "mastodonte" deriva dal greco, μαστός ossia "capezzolo", e ὀδούς ossia "dente", in riferimento ai loro caratteristici denti che li distinguono dagli altri proboscidati.
Morfologia
Dal punto di vista morfologico, i mastodonti non erano dissimili dagli estinti mammut e i moderni elefanti. Tuttavia, si differenziavano per i loro molari zigodonti (con le cuspidi opposte fuse in creste) che sono morfologicamente conservativi (mostrano poche variazioni) tra tutti i membri della famiglia.[6] Come altri membri di Elephantimorpha, i mammutidi mostrano una sostituzione dei denti orizzontale, come negli elefanti odierni.[7] I primi membri del gruppo come Eozygodon e Zygolophodon, avevano una mandibola allungata provvista di incisivi, mentre questa caratteristica si va a perdere nei rappresentanti successivi, come Sinomammut e Mammut, in cui la mandibola è molto più corta e gli incisivi sono persi o presenti solo in modo rudimentale. Questo processo avvenne in modo convergente tra gli altri proboscidati elefantimorfi, inclusi gomphotheri, stegodontidi ed elefantidi.[8][9]
Il mammutide Mammut borsoni è uno dei più grandi tra tutti i proboscidati, con un esemplare dalla massa stimata di 16 tonnellate, che lo renderebbe uno dei più grandi mammiferi terrestri di tutti i tempi.[10]
Evoluzione
I mammutidi sono il gruppo più basale all'interno degli Elephantimorpha, mentre i gomphotheri sono più strettamente imparentati con gli elefanti.[11][12] I mammutidi ebbero origine in Africa, come il resto dei proboscidati, durante l'Oligocene superiore, ed entrarono in Eurasia tramite il "ponte di terra di Gomphotherium" durante i primi del Miocene, circa 18 milioni di anni fa. I resti fossili dei mammutidi sono generalmente rari in Eurasia rispetto ai gomphotheri e ai deinotherii loro contemporanei.[6] Durante il tardo Miocene, circa 16,5 milioni di anni fa,[13] una popolazione di Zygolophodon entrò in Nord America, dando origine al genere Mammut.[6] Le più recenti testimonianze confermate di mammutidi in Africa risalgono a circa 13 milioni di anni fa, anche se possibili fossili del tardo Miocene sono stati segnalati dal Nord Africa.[14] All'inizio del Pleistocene, circa 2-2,5 milioni di anni fa, l'ultimo dei mammutidi eurasiatici, "Mammut" borsoni, si estinse, con membri di Mammut che persistettero in Nord America fino alla fine del Pleistocene, circa 11.000 anni fa.[6]
Il seguente cladogramma mostra le relazioni dei mastodonti con gli altri elefantimorfi, in base alle caratteristiche del loro ioide:[15]