Sebbene le loro origini siano ancora avvolte nella leggenda,[2] già all'inizi del XII secolo essi sono ricordati nei cognomi della città di Brescia nelle forme di Madii, Mazi, de Madiis, de Mazis, de Madio.[3]
Discendenti diretti della antica casata nobiliare Maggi sono tuttora presenti nella provincia di Brescia.
Risulta un cognome piuttosto diffuso in città nel XII secolo. Già nel XIII i Maggi erano la famiglia più rappresentativa e facoltosa della provincia. Dal punto di vista politico erano schierati all'interno della domus Guelforum Magnatum, che si contrapponeva al partito ghibellino guidato da Griffo de Griffis, detto Griffolino.[4]
Discendenti diretti de questa antica casata nobiliare Maggi, le "Cotoner" sono tuttora presenti nella isola di Maiorca.[8][9]
Maggi di Parabiago
Intorno al 1490 compare a Milano un ramo della famiglia con capostipite Matteo, che ebbe due figli Giovanni Antonio e Giovanni Ambrogio, entrambi ricchi mercanti, i quali avevano un palazzo signorile in città, presso la Parrocchia di San Vittore a Teatro; nel 1606 Giuseppe Maggi acquistò fuori città, a Parabiago una villa signorile con podere annesso da un certo Lodovico Longone; suo figlio Luigi (m. 23 maggio 1680) ne ampliò i possedimenti in campagna. All'inizio dell'Ottocento, con Francesco Maria, possedevano in Parabiago una proprietà di circa 500 pertiche di terreno.
Altri esponenti del ramo da citare furono:
Carlo Giuseppe, Deputato dell'Estimo a Parabiago tra il 1766 ed il 1770
Sul finire del XIX secolo, l'ultimo del ramo, Domenico che fu Sindaco di Parabiago, dovette vendere gli immobili a causa delle scarse finanze familiari, a favore della famiglia Prandoni.
Maggi/Magio di Cremona
Dal paese di Gradella al Vho di Piadena ai Palazzi ora Grasselli[10] ed Affaitati in Cremona, i Maggi, antichi discendenti della Gens Magia,[11] hanno lasciato testimonianze in questa città.
Secondo l'abate Isidoro Bianchi (regio professore del Liceo e censore, estensore del testo "Antichi Monumenti della Gens Magia", 1793) i Magio arrivarono a Cremona già in epoca romana con Gneo Pompeo Magio, prefetto de' Fabri, console amico di Cesare e Pompeo.
^Tratto da: Giuseppe Guerrini (a cura di). Torri e castelli della provincia di Grosseto (Amministrazione Provinciale di Grosseto). Siena, Nuova Immagine Editrice, 1999. Pag. 147, 146, 120, 121, 112
^ Franco Maggi, La Gens Magia di Casalpoglio, in Il Tartarello, n. 3, settembre 1981, p. 11.
^ Massimo De Paoli, La chiesa sul colle, Brescia, 2013.
Bibliografia
Giancarlo Piovanelli, Casate bresciane nella storia e nell'arte del medioevo, Rezzato, 1981, ISBN non esistente.
Le informazioni del paragrafo Maggi di Parabiago, sono tratte da:
Alessandro Giulini, Di un ramo ignorato del casato Maggi, dal Giornale Araldico n.2, Rocca San Casciano, tipografia Cappelli, 1905
Don Marco Ceriani, Storia di Parabiago, vicende e sviluppi dalle origini ad oggi, pagine 184-187, Unione Tipografica di Milano, 1948
Egidio Gianazza, Uomini e cose di Parabiago, pagina 96, Comune di Parabiago, 1990
Giovan Battista di Crollalanza, Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili o notabili italiane estinte e fiorenti, Bologna, 1886, Vol.2, ISBN non esistente.