Macledium
Macledium Cass., 1825 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2] DescrizioneLe specie di questa voce sono piante perenni con portamenti erbacei o arbustivi, sono presenti anche portamenti acaulescenti.[3][4][5][6][7][1][2][8] Le foglie lungo il caule normalmente sono a disposizione alternata; sono presenti foglie rosulate e sessili. La forma della lamina (semplice e intera) varia da ovata a lanceolata; i bordi possono essere continui, seghettati o revoluti. La superficie è percorsa da 3 - 5 venature. Le stipole sono assenti. Le infiorescenze sono composte da capolini peduncolati, eretti, terminali e solitari, o raccolti in lasse formazioni corimbose o racemose. I capolini, discoidi e omogamo oppure disciformi e eterogami (raramente sono radiati), sono formati da un involucro a forma da campanulata a spiraleggiante composto da brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: tubulosi e ligulati. Le brattee disposte da 4 a più serie in modo embricato e scalato sono di varie forme a consistenza coriacea con apici pungenti e riflessi (quelle più interne sono scariose e più corte di quelle esterne). Il ricettacolo, da moderato a profondamente alveolato (a nido d'ape) con margini degli alveoli dentati, spesso è privo di pagliette (raramente ne è provvisto). I fiori sia quelli tubulosi che ligulati sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori centrali (del disco) in genere sono molti e tubulosi (actinomorfi - raramente sono zigomorfi); quelli periferici (radiati), se presenti, sono pochi e sterili (neutri) di tipo ligulato (zigomorfi). In genere i fiori (quelli del disco) sono ermafroditi (bisessuali) e fertili.
I frutti sono degli acheni con pappo. La forma dell'achenio è obovoide senza coste longitudinali. Il pericarpo può essere di tipo parenchimatico, altrimenti è indurito (lignificato) radialmente; la superficie è priva di ghiandole, mentre sono presenti dei peli doppi bulboso-ghiandolari. Il carpoforo (o carpopodium - il ricettacolo alla base del gineceo) è assente. I pappi, formati da una o più serie di setole e scaglie e sono direttamente inseriti nel pericarpo o connati in un anello parenchimatico posto sulla parte apicale dell'achenio; il pappo è lungo come l'involucro e dopo la fruttificazione è eretto-patente. Gli acheni dei fiori del raggio sono assenti. Biologia
Distribuzione e habitatLa distribuzione delle specie di questo gruppo è relativa all'Africa (da centrale a meridionale compresa l'isola di Madagascar).[2] TassonomiaLa famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[10], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[11] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[12]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][6][7] FilogenesiLe specie di questa voce appartengono alla sottofamiglia Dicomoideae, e in particolare alla sottotribù Dicominae (tribù Dicomeae). La sottofamiglia (di recente costituzione), da un punto di vista filogenetico, è posizionata tra le sottofamiglie Tarchonanthoideae e Carduoideae. I caratteri principali della sottofamiglia sono: i portamenti variano da erbacei a arbustivi, l'involucro è pluriseriato con brattee coriacee e pungenti, il ricettacolo è alveolato, il polline è echinato, i rami dello stilo sono pubescenti con superficie stigmatica continua e cresta marginale, il carpoforo in genere è assente. L'area di origine della maggior parte delle specie è l'Africa a sud del Sahara.[1] Il genere di questa voce recentemente è stato revisionato e più precisamente è stato segregato dal genere più ampio Dicoma.[8] In dettaglio il genere Dicoma è stato suddiviso in più generi (oltre a Macledium): Cloiselia S.Moore con 4 specie e Pasaccardoa Kuntze con 4 specie che con il genere monotipo Dicomopsis welwitschii (O.Hoffm.) S.Ortiz (derivato da Dicoma welwitschii) formano un "gruppo fratello" con Dicoma s.str. Questo gruppo di generi, raccolto nella sottotribù Dicominae S.Ortiz è individuato dai seguenti caratteri diagnostici: le ramificazioni sono allungate, le brattee dell'involucro hanno delle evidente coste mediane e delle strisce scure longitudinali e gli acheni sono ricoperti da ghiandole intercostali.[13] Il cladogramma seguente, tratto dalla pubblicazione citata[13] e semplificato, rappresenta la struttura filogenetica del gruppo di generi sopradescritti.
Il numero cromosomico di base delle specie di questo gruppo è: 2n = 22.[1] Il periodo di separazione della sottofamiglia (formazione del clade) dal resto della famiglia delle Asteraceae è di circa 41,5 milioni di anni fa; mentre gli antenati delle attuali specie si sono separati circa 27 milioni di anni fa (gruppo corona).[1] Elenco delle specieQuesto genere comprende le 18 seguenti specie:[2]
Note
Bibliografia
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