M'bira
La m'bira, in lingue locali anche mbila, mbira huru, mbira njari[senza fonte], è uno strumento appartenente alla famiglia di idiofono tipico dell'Africa sud-orientale, conosciuto in Occidente anche come sanza. Il termine sanza indica una famiglia di idiofoni presenti praticamente in tutta l'Africa nera il cui principio di base è quello della vibrazione di lamelle metalliche posizionate su una tavoletta di legno, con o senza cassa di risonanza. Le lamelle vengono fissate in modo tale da vibrare con una semplice pressione dei pollici. La kalimba è una variante della m'bira, e costituisce un altro tipo di strumento. DescrizioneLa m'bira è costituita da una sorta di tastiera in metallo o in legno accordata generalmente su una gamma pentatonica e da un risuonatore che può essere costruito da oggetti di vario tipo (calebasse, bottiglie, oggetti sferici di vari materiali). I tasti sono delle vere e proprie lamelle in metallo o più raramente in bambù che si suonano con i due pollici. TradizioneIn molte tradizioni culturali dell'Africa sub-sahariana, questo strumento è spesso utilizzato dai griot. Secondo la mitologia bantu, la m'bira era presente sin dai tempi della creazione del mondo, infatti ogni lamella rappresenta una fase della creazione. La m'bira presso gli Shona dello ZimbabweLa m'bira è uno degli strumenti tipici soprattutto della tradizione musicale dello Zimbabwe,non a caso Harare è un punto di riferimento per la musica dell'Africa australe. In particolare, la m'bira è molto diffusa tra gli Shona. Tra le comunità Shona il suono della m'bira era tradizionalmente associato ai riti di contatto con gli antenati: la parola stessa deriva da una cerimonia religiosa detta bira. Un buon suonatore di m'bira è considerato come una sorta di eletto, un individuo protetto dagli spiriti ancestrali. Di questo strumento si conoscono versioni in cui la cassa di risonanza è costituita (evidentemente per scopi magici) da teschi di animali. La m'bira viene generalmente utilizzata durante le cerimonie ufficiali. Questo strumento presenta diverse varianti: la M'bira Matepe, diffusa nel Manicaland, con tasti lunghi e sottili in numero di 29 o 34; la M'bira Njari, a 34 tasti, presente nell'area di Masvingo; la M'bira Dzavadzimu, con i tasti disposti su due file, diffusa nelle regioni ad est; la M'bira Nhare, con i larghi tasti, che presenta un foro nella cassa di risonanza per il mignolo della mano destra (diffuso tra le comunità del Mashonaland); la M'bira Dzva Tonga, molto più piccola, con 8/14 tasti, montati su una piccola cassa di legno sagomata, in uso presso i Tonga; la M'bira Karimba, con un numero variabile di tasti, tra 8 e 20, utilizzata direttamente su una zucca, forata alla sommità, che funge da naturale cassa di risonanza e la M'bira Nyunga Nyunga. La musica tradizionale Shona risulta molto rappresentativa delle potenzialità di questo strumento. Il musicista di m'bira è spesso anche abile cantante che si esibisce seguendo modelli melodici adatti alle possibilità sonore del lamellofono, con testi brevi che si ripetono e fraseggi in improvvisazione. Questi performer si esibiscono anche insieme, accompagnati da un altro cantante che si esibisce con un altro strumento, l'hosho e risponde alle provocazioni lanciate dai cantanti/musicisti nelle fasi di improvvisazione. Riferimenti culturaliLa musica m'bira dello Zimbabwe è stata l'oggetto del film-documentario "M'bira Music- Spirit of the People" (1990) diretto da Simon Bright e co-prodotto dalla regista di origine inglese Ingrid Sinclair. Il moderno Array mbiraEsiste una riprogettazione moderna della mbira africana che prende il nome di Array mbira. Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
|