Lysimachia arvensis
La mordigallina (Lysimachia arvensis (L.) U.Manns & Anderb., 2009) è una pianta della famiglia delle Primulaceae[1][2] In Abruzzo, dove è particolarmente diffusa, viene chiamata centurelle, da cui derivano diversi toponimi; tra questi la chiesa di Santa Maria dei Cintorelli nell'altopiano di Navelli e il monte Scindarella sul Gran Sasso d'Italia. DescrizionePianta comune, annua, alta 5–15 cm; fusto ascendente foglie ovate opposte; calice con sepali acuminati; corolla rossa (raramente azzurra) larga 6–8 mm con lobi rotondi. Il frutto è una pisside, cioè una capsula deiscente che nella parte superiore reca un opercolo circolare che a maturazione si apre trasversalmente per mezzo del distacco di un numero di denti più o meno elevato, liberando i semi. Prima della fioritura è molto simile al centocchio, con cui è spesso confusa.[3][4] Distribuzione e habitatLa specie ha un ampio areale che si estende dall'Europa sino all'Asia Centrale e all'Himalaya, dal Nord Africa sino all'Etiopia e alla penisola Arabica[1]. Fiorisce da aprile a settembre nei terreni incolti fino a 1200 m. ProprietàTutta la pianta è considerata tossica per gli animali e per l'uomo. Se assunta in quantità importanti è potenzialmente letale. La dose letale è stimata a 1781.76 mg/kg[5] Riferimenti nella culturaIl fiore è quello che compare nel ciclo di romanzi "La Primula Rossa". Note
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