Luigi Pensuti[1] compie gli studi classici, dopodiché si iscrive prima alla facoltà di medicina e poi a quella di architettura; tuttavia non si laurea e nel 1925 si sposa con Vittoria Cuggiani; nel 1927 si trasferisce a Civita Castellana, dove lavora in una fabbrica di ceramiche come direttore artistico. Da questo matrimonio nascerà una figlia, Luciana, ma Vittoria muore di peritonite già nel 1928. Pensuti, affidata la figlia a sua madre Vincenza, si reca a Parigi per continuare a lavorare con la "Compagnia marionettistica dei Piccoli" di Vittorio Podrecca, per il quale era scenografo e costumista delle marionette. Durante la sua permanenza in Francia fa la conoscenza di Camillo Mastrocinque e Carlo Cossio, ed inizia a lavorare con quest'ultimo ad alcuni film a pupazzi animati in passo uno.
Nel 1930 fa ritorno in Italia, a Roma, dove trova i finanziamenti per fondare la SICED (Studio di Cinematografia Tecnica), in via Crescenzio prima e in via Maria Luisa di Savoia poi. Qui fa la conoscenza di Trilussa, con il quale realizza dei cortometraggi ispirati alle sue poesie, come La vispa Teresa nel 1931, un cortometraggio sonoro, con la voce della piccola figlia Luciana. Il buon successo di critica spinse gli autori a presentarlo al Minculpop, ma Trilussa era malvisto dal regime, e Luigi volle firmarsi anche Liberio, così il film venne giudicato sconcio e tutti gli otto film della coppia vennero ritirati e distrutti.
Nel 1932 Luigi Pensuti venne convocato da Benito Mussolini per dei cortometraggi educativi, in seno alla campagna "antitubercolare". Si risposa nel 1936 con Libia Francescangeli. Da questo matrimonio nasceranno Livia (1938) e Luisa (1943).
Muore nel 1946 a Molteno, a causa di un terzo ictus, nel tentativo di trovare commissioni in Milano.
Filmografia
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Raffaella Scrimitore, Le origini dell'animazione italiana. La storia, gli autori e i film animati in Italia 1911-1949, Latina, Tunué, 2013, ISBN 978-88-97165-71-2.