Luigi Palmieri
Luigi Palmieri (Faicchio, 23 aprile 1807 – Pompei, 9 settembre 1896) è stato un fisico e politico italiano. Fu senatore del regno d'Italia nella XIII legislatura. BiografiaDopo aver studiato al seminario di Caiazzo si trasferì al Seminario di Avellino[1]. Studiò poi al Liceo di Salerno, dove fu prefetto di camerata. Conseguì la licenza in Belle Lettere nel 1829 e poi quella in Scienze fisiche e matematiche nel 1830[2]. Fu professore presso il Liceo di Avellino e continuò gli studi laureandosi in Architettura nel 1834[3]. Continuò poi ad approfondire gli studi delle scienze fisiche e matematiche all'Università di Napoli, conseguendo in seguito anche la laurea[3]. Si sposò in Napoli nel 1841 con Angela Gigli, figlia dell'avvocato Mariano di Napoli[4]. Nel 1845 divenne professore di fisica alla Scuola Navale del Regno a Napoli, quindi assistente di metafisica e in seguito successore del prof. Galluppi alla cattedra di fisica presso l'università partenopea. Divenne direttore dell'Osservatorio vesuviano nel 1854. Per lui nel 1860 venne quindi creata la cattedra di fisica meteorologica e terrestre. Fu membro dell'Accademia delle Scienze di Napoli dal 1861 e dei Lincei, a partire dal 1871. Osservò da vicino tutte le eruzioni del vulcano; rischiò di perdere la vita in occasione di quella del 1872. Si rese famoso anche per l'invenzione e lo sviluppo di apparati di misurazione dei fenomeni sismici e atmosferici. È stato l'inventore del sismografo elettromagnetico, conservato presso il Museo vulcanologico dell'Osservatorio Vesuviano[5] e, con i suoi studi, ha dato un grosso contributo alla conoscenza dei fenomeni sismici. Sposò Angela Gigli ed ebbe cinque figli. Studi e progettiPer quanto riguarda la Fisica, si occupò delle correnti indotte dal campo magnetico terrestre e progettò nel 1845 un apparecchio chiamato "Apparecchio d'induzione tellurica" con il quale poteva verificare l'effetto fisico, chimico delle correnti indotte. I suoi studi sul potenziale elettrico spaziarono dalla natura dell'elettricità, alla tensione elettrica e al potenziale elettrico; le sue ricerche sull'elettricità atmosferica lo portarono alla scoperta di una legge sull'elettricità nel corso delle piogge. Negli ultimi anni si impegnò nello studio delle correnti telluriche.[6] Palmieri si distinse per il grande numero di apparecchi elettrici realizzati nel corso della sua vita, tra i quali vanno ricordati l'apparecchio d'induzione per uso scolastico e medico, il telegrafo elettromagnetico, l'elettrometro e l'anemografo. Nel 1882, Palmieri fu il primo a rivelare la presenza dell'elio sulla Terra (scoperto nel sole, da cui prende il nome, e sconosciuto fino ad allora sulla Terra), attraverso la linea spettrale D3, mentre analizzava la lava del Vesuvio[7]. Per quanto riguarda la sismologia e la vulcanologia, oltre ai suoi quarantennali studi sul Vesuvio, seguì anche i terremoti di Casamicciola del 1881, quello di Ischia del 1883. I suoi studi filosofici lo portarono a risolvere un modello filosofico originale, che rappresentava la sintesi delle correnti filosofiche da cui era partito, lo Psicologismo, l'Ideologismo e l'Ontologismo. Si occupò di problemi gnoseologici, religiosi, cosmologici e pedagogici. Opere principali
OnorificenzeOnorificenze italiane— 7 maggio 1872[8]
— 17 marzo 1872[8]
Onorificenze straniereRiconoscimentiIn suo onore un cratere d'impatto lunare di 40 km di diametro è stato denominato Cratere Palmieri. Note
Bibliografia
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