Luigi CarpiLuigi Carpi (Parma, 28 luglio 1915 – Parma, 30 gennaio 2004) è stato un pittore e scenografo italiano.[1] BiografiaLuigi Carpi nacque a Parma il 28 luglio 1915, da Emerenzio Carpi ed Elvira Pizzorni. Frequentò l’Istituto d’Arte di Parma “Paolo Toschi”[2], avendo come maestri, tra gli altri, i professori Enrico Bonaretti, Paolo Baratta[1], e Aldo Raimondi. Quest'ultimo lo fece appassionare alla tecnica della pittura ad acquerelli. Dopo essersi diplomato in scenografia, frequenta l’Accademia di Brera[2] a Milano. Chiamato alle armi, fu costretto ad abbandonare l’accademia e a prestare servizio in Calabria, nella località di San Giovanni.In questo periodo partecipa anche a un concorso per la creazione del manifesto della fabbrica d’armi del Regio Esercito, vincendolo.[2] Finita la guerra, divenne consigliere del 1° Sindacato Artistico, e consigliere della fondazione dell’UCAI di Parma, insieme al mons. Marocchi, Milli e altri, carica che terrà fino al 1992. Per far fronte alla crisi del settore dell’arte nel dopoguerra, Carpi decise di trovare una sistemazione alternativa, lavorando in banca, ma continuando comunque a dipingere e a partecipare a mostre collettive[2], ottenendo apprezzamenti e lusinghieri successi di critica. Ma è a partire dal 1960 che Carpi si dedicò completamente alla pittura, sia dipingendo quadri a olio sia usando la tecnica dell’acquerello, appresa dall’illustre prof. Aldo Raimondi. Ed è proprio a questo periodo che appartiene la sua maggiore produzione artistica[2], partecipò infatti a molte mostre, sia personali sia collettive, ottenendo sempre numerosi consensi. Dall'animo riservato e introverso, condusse una vita al di fuori dei riflettori, preferendo allestire mostre locali e insegnando la tecnica dell'acquerello a un numero riservato di amici e conoscenti. Nel 1975, su invito dell’allora sindaco di Traversetolo Agresti, ha collaborato ad allestire e ordinare il nascente Museo Renato Brozzi e varie altre mostre di Brozzi sia a Traversetolo sia al Vittoriale a Gardone Riviera. Luigi Carpi continuò a dipingere e a diffondere la tecnica dell'acquerello fino alla sua scomparsa, avvenuta il 30 gennaio 2004. Produzione artisticaArtista introspettivo e attento, Luigi Carpi ha una modestia innata, che si riflette nel suo gusto pittorico che, e non potrebbe essere altrimenti, appare semplice, sempre puntuale ed esatto, dal disegno ordinato e preciso.[3] Forma, luce e colore sono i capisaldi della sua espressione artistica. La si coglie subito davanti ai suoi quadri, la cui costruzione è sempre dosata e armonica. È possibile trovare un filo conduttore nei soggetti delle sue opere, essi infatti sono per lo più attinenti ai luoghi e alle piccole cose di una vita serena di ogni giorno.[3] Bene scaturiscono dal suo pennello i verdi delle piante, le policromie dei fiori, le dolci facciate delle case di campagna, le composite nature morte, i romantici sentieri fra i boschi e le panchine che attendono sera per essere occupate. [3] La sua pittura è fresca, accurata[2]: il caldo cromatismo, l'attento studio della luce, la perfetta resa dell'atmosfera e il senso di serena poesia caratterizzano in maniera inconfondibile la sua produzione artistica. MostreNel corso della sua vita, Luigi Carpi partecipò numerose mostre sia personali sia collettive, soprattutto a livello locale:
Riconoscimenti
Note
Bibliografia
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