Denario "Vercingetorige"
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Testa di Gallo in cattività (Vercingetorige?)
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Biga veloce a destra condotta da auriga; dietro, guerriero stante con lancia e scudo; in basso SASERNA
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AR, 4g ca.
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Denario "Gallia"
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Gallia, dietro carnyx.
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Diana stante, nella mano sinistra una lancia, nella destra un cervo.
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AR, 3,78g
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Lucio Ostilio Saserna (in latino Lucius Hostilius Saserna; fl. I secolo a.C.) fu magistrato monetale romano intorno alla metà del I secolo a.C.
Biografia
La sua famiglia era molto vicina alle posizioni di Giulio Cesare: sono probabilmente suoi fratelli sia Gaio sia Publio Ostilio Saserna che, nel 46 a.C., furono al fianco di Cesare nelle sue campagne d'Africa contro Scipione Nasica, Catone Uticense e i residui fiancheggiatori di Pompeo, morto nella battaglia di Farsalo.[1] Secondo altri, invece, potrebbe essere il figlio di uno dei due[2]
Emissioni
La prossimità politica di Saserna a Cesare si riflette bene nel tenore della sua monetazione, le cui emissioni, battute tutte durante la Guerra civile tra Cesare e Pompeo, sono tutte improntate alla propaganda filo-cesariana, mediante l'esaltazione delle campagne galliche concluse vittoriosamente da Cesare[3][4][5].
Le emissioni a lui riferibili sono quattro e risalgono al 48 a.C.[3][4] o negli anni dal 49 al 45 a.C.[5]
- dritto: testa femminile; rovescio: Vittoria con trofeo di armi galliche.
- dritto: testa di Gallo (per cui è stata proposta l'individuazione dell'effigie di Vercingetorige) con paludamentum e fibula; rovescio: auriga nudo che conduce una biga; su di essa, in posizione stante, un guerriero gallico nudo brandisce una lancia e uno scudo
- dritto: effigie della Gallia con il carnyx, tipica tromba da guerra in uso presso i Celti; rovescio: Diana in piedi con lancia che tiene nella mano destra un cervo per le corna.
- dritto: personificazione della Gallia con carnyx; rovescio: corteo di tre figura che si recano al voto al seguito dei saepta Iulia.
Note
- ^ Irzio, De bello Africo, 573.
- ^ «Hostilia», ad vocem, Dictionary Of Roman Coins, Londra, 1898, p. 468
- ^ a b Herbert Appold Grueber, Coins of the Roman Republic in the British Museum, Londra, 1910, I, p. 510 e segg.
- ^ a b Edward Allen Sydenham, The Coinage of the Roman Republic, Londra, 1952, p. 960.
- ^ a b Thomas Robert Shannon Broughton, The Magistrates of the Roman Republic, II, New York, 1954, p. 441.
Voci correlate
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