Lothal (in lingua gujarati: લોથલ, monte dei morti) è un sito della Civiltà della valle dell'Indo,[1] che si trova sulla costa del golfo di Cambay, nello stato indiano di Gujarat. Era probabilmente l'avamposto più meridionale della civiltà dell'Indo.
Storia
Le prime tracce della costruzione della città risalgono al 2200 a.C.[2] Il sito di Lothal fu scoperto nel 1954 da S.R. Rao; gli scavi furono condotti dal 13 febbraio 1955 al 19 maggio 1960 da parte dell'ASI (Archaeological Survey of India), l'ente governativo indiano per la conservazione degli antichi monumenti.
In base al ritrovamento di una grande vasca rettangolare (214x36 m) cui era possibile accedere tramite un canale collegato ad un estuario del fiume Sabarmati, la città è stata interpretata dall'ASI come il più antico porto e la vasca come grande arsenale per le barche. L'interpretazione fu messa in dubbio da altri archeologi, che ritenevano la cittadina troppo piccola per avere un porto e ritennero che la vasca fosse un bacino di raccolta dell'acqua per l'irrigazione.[3] La controversia fu definitivamente risolta con la scoperta fatta dagli studiosi del "National Institute of Oceonography" di fossili di foraminiferi, sale e cristalli di gesso nella struttura rettangolare, il che indica che un tempo vi era presenza di acqua di mare nella struttura.[4]
Lothal era un importante e vitale centro commerciale, attivo soprattutto nel commercio di gemme in pietre dure, sotto forma di perle, collanine, monili e ornamenti che venivano esportati fino alle più lontane regioni dell'Asia occidentale e in Africa. Le tecniche qui sviluppate per la produzione di perle e per la metallurgia, rimasero in vigore per oltre 4.000 anni.[5]
È il sito harappano in cui è conservato il maggior numero di sigilli, a dimostrazione della sua forte vocazione commerciale.
Note
- ^ Where does history begin?, su cntraveller.in.
- ^ Herman Kulke, History of India, Routledge, 2004, p. 25.
- ^ Leshnik, The Harappan 'Port' at Lothal.
- ^ Foraminifera as an additional tool for archaeologists - Examples from the Arabian Sea, su researchgate.net, ResearchGate, 25 settembre 2015.
- ^ Excavations – Important – Gujarat, su asi.nic.in, Archaeological Survey of India. URL consultato il 25 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2011).
Bibliografia
- S. R. Rao, Lothal (published by the Director General, Archaeological Survey of India, 1985)
- A.S. Khadikar, N. Basaviah, T. K. Gundurao and C. Rajshekhar Paleoenvironments around the Harappan port of Lothal, Gujarat, western India, in Journal of the Indian Geophysicists Union Archiviato il 3 marzo 2016 in Internet Archive. (2004)
- Lawrence S. Leshnik, The Harappan "Port" at Lothal: Another View American Anthropologist, New Series, Vol. 70, No. 5 (Oct., 1968), pp. 911–922
- Robert Bradnock, Rajasthan and Gujarat Handbook: The Travel Guide ISBN 1-900949-92-X
- S. R. Rao, Lothal and the Indus Civilisation ISBN 0-210-22278-6
- S. R. Rao, Lothal: A Harappan Port Town (1955–1962) (Memoirs of the Archaeological Survey of India) ASIN: B0006E4EAC
- Paul Yule, Lothal. Stadt der Harappa-Kultur in Nordwest-Indien. Materialien zur Allgemeinen und Vergleichenden Archäologie 9, Munich, 1982 = AVA-Materialien, ISBN 3406090583
- Sir John Marshall, Mohenjo-daro and Indus Civilisation I–III (1932)
- Dennys Frenez & Maurizio Tosi The Lothal Sealings: Records from an Indus Civilization Town at the Eastern End of the Maritime Trade Circuits across the Arabian Sea, in M. Perna (Ed.), Studi in Onore di Enrica Fiandra. Contributi di archeologia egea e vicinorientale, Naples 2005, pp. 65–103.
- S. P. Gupta (ed.), The Lost Sarasvati and the Indus Civilization (1995), Kusumanjali Prakashan, Jodhpur
- Jonathan Mark Kenoyer, Ancient cities of the Indus Valley Civilization (1998) Oxford University Press, ISBN 0-19-577940-1
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Collegamenti esterni
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