Fu uno dei primi seguaci di Paolo Veneziano, alle origini della scuola veneziana. Legato inizialmente allo stile bizantino, subì influenze di Barnaba e Tommaso da Modena. Lavorò soprattutto a Venezia, ma si spostò anche a Verona, Vicenza e Bologna. Si aggiornò in seguito al gotico boemo, acquisendo maggiore curiosità al dettaglio naturalistico, fino ad arrivare alle soglie dello stile gotico internazionale, diventando uno degli artisti veneziani più importanti della sua epoca.
La sua opera più antica documentata è datata 1356 e si trovava in una collezione privata di Verona, ma oggi è perduta. Tra le prime opere pervenuteci il Polittico Lion (1357 – in cui è stato adattata nell'Ottocento una tavola, probabilmente di Benedetto Diana, al centro dell'ordine superiore[1]) – già sull'altare maggiore della chiesa di Sant'Antonio Abate di Venezia, dove è rappresentata al centro l'Annunciazione con in basso, inginocchiato e di piccole dimensioni, il donatore Domenico Lion.