Figlio di Michelangelo e di Girolama Martini, da adolescente intraprese la carriera militare, da cui però si ritirò per passare allo studio del diritto, laureandosi in giurisprudenza. Esercitò per qualche tempo l'avvocatura, che abbandonò,[1] dedicandosi quindi alla compilazione delle opere bio-bibliografiche per cui è famoso.
La sua prima opera importante furono le Memorie istoriche degli scrittori legali del Regno di Napoli, in 3 volumi pubblicati nel 1787-1788. Seguì nel 1793 il Saggio storico-critico sulla tipografia del Regno di Napoli.
Questi lavori furono propedeutici alla sua opera più impegnativa, il Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli, in 10 volumi editi dal 1797 al 1816, per la cui stesura compì ricerche d'archivio e attraversò tutte le terre del regno, studiandone la geografia e la storia.
Intanto, dal 1802 aveva trovato impiego come bibliotecario e nel 1818 con le Memorie storico-critiche della R. Biblioteca Borbonica (prive però della parte terza, che doveva contenere la descrizione dei codici più rari e pregiati) aprì un filone di ricerca inedito, studiando la storia della biblioteca di Napoli.
Il 6 ottobre 1824 fu nominato professore di critica d'arte e di diplomatica all'università partenopea, incarico che poté svolgere solo per pochi mesi, venendo a mancare tra il dicembre 1824 e i primi giorni del gennaio 1825 (la cattedra fu dichiarata vacante il 15 gennaio 1825).[1]
Opere
Memorie istoriche degli scrittori legali del Regno di Napoli, 3 voll., In Napoli, nella stamperia Simoniana, 1787-1788 (vol. 1; vol. 2; vol. 3).