Il termine Locally Unwanted Land Use (in lingua italianauso del territorio localmente indesiderato), abbreviato in LULU, indica un uso del territorio inviso alle popolazioni locali a causa dei costi di esternalità che ricadono su di loro. Le LULU insistono spesso in prossimità di zone già svantaggiate come baraccopoli, aree industriali, quartieri abitati da fasce povere o minoranze etniche, il cui scarso peso politico rende difficile alla popolazione opporsi a tali progetti.[1]
Un nuovo tipo di LULU è il processo di gentrificazione di quartieri un tempo popolari, che li rende inaccessibili ai residenti originari, e il fenomeno di spopolamento dei centri storici per l'overtourism.
Il concetto di LULU è vicino a quello di NIMBY ma in quest'ultimo la popolazione non è necessariamente contraria al progetto in sé ma solo alla sua posizione, giudicata negativa per i propri interessi.[2][3].
Secondo alcuni studi esiste una nesso causale tra l’ubicazione dei siti considerati LULU e la vicinanza ad aree povere e popolate da minoranze in quanto le esternalità derivanti dalle LULU tendono a scoraggiare gli acquirenti ad alto reddito a trasferirsi in tali aree, che restano invece l'unica scelta possibile per le persone più povere[4]. Ciò contribuisce ad abbassare ulteriormente il valore degli immobili[4].