«Piccolo di statura, rumoroso e rude nel parlare, era franco nelle sue opinioni e critico verso i superiori come verso i sottoposti. Era incline a saltare alle conclusioni, che non erano sempre ben fondate. Raramente lasciò il suo posto di comando per visite di persona e ricognizioni, eppure era impaziente di avere i pareri dei sottoposti più familiari di lui con il terreno e altre condizioni.»
Il suo comandante inglese, Anderson, lo considerava incompetente ben prima della sconfitta di Kasserine. A Fredendall veniva permesso di parlare e emanare ordini usando un suo gergo, per cui chiamava le unità di fanteriawalking boys o quelle di artiglieriapopguns. Invece di usare gli indicatori di posizione standard delle mappe militari, basati su griglie, creava codici confusionari come "il posto che inizia per C". Ciò portò spesso a confondere i suoi sottoposti e a sprecare tempo prezioso nel cercare di comprendere cosa intendeva[1].
Prima di Kasserine, Fredendall impiegò una compagnia del genio per costruire un grosso comando di corpo seminterrato, a oltre 100 km dietro la linea del fronte. Il generale Omar N. Bradley lo definì «un imbarazzo per ogni soldato americano»[2].
Fredendall non visitò mai il fronte, né considerò le informazioni date dai comandanti che si trovavano più vicini. Divise le unità e le disperse su un ampio territorio, spesso posizionando gli elementi troppo distanti per un mutuo sostegno o un uso efficace dell'artiglieria, l'arma più forte dell'esercito statunitense.[senza fonte]
Dopo la battaglia del Passo di Kasserine, il 5 marzo 1943, Eisenhower visitò il quartier generale del II Corpo e parlò con Bradley. Eisenhower chiese «Cosa pensa di questo comando?» La risposta di Bradley fu: «Va abbastanza male. Ho parlato con tutti i comandanti di divisione. Hanno perso fiducia in Fredendall come comandante di Corpo». Il giorno seguente, su ordine di Eisenhower, il generale George S. Patton prese il posto di Fredendall[1].
Fredendall passò il resto della II guerra mondiale con incarichi di addestramento in patria[3].
Lo storico statunitense (ed ex ufficiale dell'esercito) Carlo D'Este ha descritto Fredendall come «...uno dei più inetti ufficiali anziani a detenere un alto comando durante la II guerra mondiale». Il comandante della 2ª Divisione Corazzata, Ernest Harmon, nel suo rapporto a seguito della battaglia di Kasserine, chiamò Fredendall «un figlio di puttana» e successivamente disse che era fisicamente e moralmente un codardo[4].
Carriera
1936-1938 Ufficiale comandante del 57º Reggimento, Filippine
1943-1946 Comandante generale del Comando Centrale di Difesa
1946 Pensionamento
Note
^abCarr, Vincent M., The Battle of Kasserine Pass: An Examination of Allied Operational Failings, Air Command And Staff College, Maxwell AFB, (April 2003), pp. 18-21