Nacque a Parma il 14 luglio del 1919, ma emigrò con i genitori, Giovanni Ventura e Luisa Borrini, in Francia nel 1927, quando aveva otto anni[1]. Cresciuto a Parigi, svolse vari mestieri e diventò lottatore sportivo professionista[1], laureandosi campione d'Europa di lotta greco-romana nel 1950 con lo pseudonimo Angelo Borrini (dal cognome della madre). Abbandonata la carriera sportiva per un infortunio, fu notato dal regista Jacques Becker, che stava cercando interpreti per parti di malavitoso da inserire nel cast della pellicolaGrisbì (1953), con Jean Gabin protagonista; il successo del film aprì a Ventura una nuova carriera, quella dell'attore cinematografico[1].
Negli anni successivi si cimentò come valido caratterista del cinema francese, comparendo in pellicole quali Ascensore per il patibolo (1958) di Louis Malle e specializzandosi in personaggi di duro dal cuore tenero, dal volto stanco e vissuto, spesso in grado di suscitare la simpatia dello spettatore malgrado le caratteristiche del "cattivo"[1]. Nel 1960 ottenne uno dei suoi primi ruoli da protagonista nel noirAsfalto che scotta di Claude Sautet, ricevendo le lodi della critica per l'intensa interpretazione del malavitoso Abel Davos. Nel 1961 affiancò Claudia Cardinale in I leoni scatenati. Divenuto attore protagonista, Ventura si rivelò un grande talento e, fino alla morte, fu una delle stelle più amate dal pubblico francese per la sua tecnica di recitazione sobria ed efficace e per la sua maschera inconfondibile, caratterizzata da una vena di malinconia[2].
Morì improvvisamente nel 1987, a 68 anni, per una crisi cardiaca[3], mentre stava per iniziare a lavorare alla pellicola I giorni del commissario Ambrosio di Sergio Corbucci, nel quale avrebbe dovuto ricoprire il ruolo dell'eponimo protagonista[4], interpretato poi da Ugo Tognazzi.
Vita privata
Nonostante avesse trascorso quasi tutta la vita in Francia e parlasse l'italiano con un lieve accento francese, Ventura non volle mai diventare cittadino francese, e quindi mantenne sempre la cittadinanza italiana[6]. Padre di quattro figli, fra cui Linda, una bambina affetta da autismo, l'attore fu molto impegnato nella tutela dei bambini disabili: nel 1966 fondò con la moglie Odette l'associazione Perce-Neige, attiva nell'assistenza ai bambini disabili e alle loro famiglie[7].
1974 – Miglior attore straniero per Una donna e una canaglia
Doppiatori italiani
Glauco Onorato in Licenza di esplodere, Il clan dei siciliani, Ultimo domicilio conosciuto, La via del rhum, Il rompiballe, Una donna e una canaglia, Lo schiaffo, Uomini duri, Dai sbirro, Morti sospette, Il tocco della medusa, I seduttori della domenica, Guardato a vista, Alzati spia
Renato Turi in Ascensore per il patibolo, Il commissario Maigret, Il re di Poggioreale, Carmen di Trastevere, Le tentazioni quotidiane
Emilio Cigoli in Furore di vivere, I tre avventurieri, L'armata degli eroi
Renzo Palmer in Il mistero dei tre continenti, Tutte le ore feriscono... l'ultima uccide