L'isolamento storico e geografico dell'isola ha fatto in modo che la lingua abbia sviluppato diversi vocaboli e caratteristiche tali che la rendono di difficile comprensione anche per chi parla altre lingue di Ryukyu.[1]
Fonologia
Le principali caratteristiche fonetiche dell'idioma yonaguni sono le seguenti:[2]
Vengono usate soprattutto 3 vocali, la "a", la "i" e la "u". Le vocali "e" ed "o" sono usate molto di rado. Tutte le vocali, al pari del giapponese, possono essere pronunciate lunghe, come nella voce italiana del verbo essere "sii"
La consonante approssimante palatale "y" del rōmaji, nello yonaguni diventa "d", come ad esempio la radice yona di yonaguni, che diventa dunan e la parola giapponese yama, montagna, che diventa dama
La vocale "o" del rōmaji giapponese diventa "u" nello yonaguni, come nella parola Yamato (la storica provincia che ha unificato il Giappone), che a Yonaguni si dice Damatu ed è per i locali sinonimo di Giappone
La consonante "k" del rōmaji diventa spesso una "g" dura, come nel caso di haka, tomba, che in yonaguni diventa haga
Le consonanti "t" e "k" del rōmaji non sono mai aspirate, mentre nello yonaguni a volte lo sono
Sistema di scrittura
Esiste anche un sistema di scrittura pittografico proprio della lingua yonaguni chiamato kaida dii,[2] ma è lentamente caduto in disuso con la diffusione della lingua di Okinawa, ai tempi del Regno delle Ryūkyū, del giapponese e del cinese. Quest'ultimo viene trasmesso dalle emittenti di Taiwan, che vengono captate a Yonaguni.[1]