Let's Get Lost - Perdiamoci
Let's Get Lost - Perdiamoci è un documentario del 1988, scritto e diretto da Bruce Weber, basato sulla vita del jazzista Chet Baker. ProduzioneBruce Weber diede attenzione per la prima volta a Chet Baker quando in un negozio di dischi a Pittsburgh vide la fotografia del musicista sul fronte del vinile LP del 1955 Chet Baker Sings and Plays (with Bud Shank, Russ Freeman and Strings), all'età di 9 anni.[1] Weber incontrò Baker la prima volta nell'inverno del 1986 in un club di New York [1], convincendolo a fare alcune foto, poi diventate un video di tre minuti [2]. Weber era desideroso di girare un cortometraggio da una canzone di Oscar Levant intitolata Blame It on My Youth, e dopo avervi passato un po' di tempo insieme, convinse Baker a girare un lungometraggio su di lui.[3] Le riprese iniziarono nel gennaio 1987. Secondo Weber, intervistare Baker fu un'impresa come ricorda lui stesso: "A volte dovevamo fermarci per un motivo o per un altro, perché Chet era un drogato e non riusciva a ripetere una scena, così dovevamo ricominciare tutto da capo. Ma lui ci piaceva sempre di più".[4] Nel maggio 1987, quando Weber presentò il suo documentario Broken Noses al festival di Cannes, fece girare altre scene del film a Baker. Weber spese milioni di dollari di tasca propria per la realizzazione del film, girandolo e fermandolo nei momenti di maggiori entrate o uscite, da lui descritto come "un film molto ad hoc".[1] Il titolo del film deriva da un brano eseguito da Baker e registrato nell'album Chet Baker Sings and Plays, che fu anche l'album acquistato da Weber in quel negozio di dischi di Pittsburgh, quando aveva 9 anni.[2] AccoglienzaPerdiamoci fu presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival, e in seguito ha ricevuto critiche grosso modo positive, con un indice di gradimento pari al 93% su Rotten Tomatoes. La rivista Entertainment Weekly assegna al film un voto "A-", affermando che Weber "ha creato l'unico documentario che funziona come un romanzo, che ti porta a leggere tra le righe della personalità di Baker, fino a farti toccare la tristezza segreta nel cuore della sua bellezza".[5] Carina Chocano nella recensione eseguita per il Los Angeles Times, scrive: "Se c'è una forza trainante nel film di Weber, è che scava nella natura, dando risalto alle qualità dell'attore e al suo personale magnetismo, che Baker aveva in quantità, ma che non lo salvò".[6] Hal Hinson per il Washington Post scrive che Weber "ci dona un [film] frenetico, profondamente coinvolgente e non poco sconcertante".[7] Terrence Rafferty per il New York Times scrive: "Il fascino persistente di Let's Get Lost, il motivo per il quale rimane potente ancora oggi, dove ogni suo valore mostrato è andato perso, è perché è uno dei pochi film che trattano il misterioso, complicato, emotivo processo che ha portato alla creazione della cultura pop - e l'ambiguo processo con cui gli artisti ne hanno generato il desiderio".[8] Una versione restaurata del film fu proiettata all'edizione 2008 del festival di Cannes[9] e nel 2013 alla 70ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia[10]. PremiAll'edizione 1988 dei premi Oscar, Perdiamoci fu candidato per la categoria miglior documentario.[11] Edizione casalingaL'uscita del film Perdiamoci (edizione di una versione estesa della colonna sonora del film) sul mercato casalingo americano era originariamente prevista nel dicembre 2007, ma a causa di alcuni problemi non meglio specificati la distribuzione fu annullata.[1] Nel Regno Unito è uscito il 28 luglio 2008. Note
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