Lemniscomys barbarus
Il topo dei prati striato berbero (Lemniscomys barbarus Linnaeus, 1766) è un roditore della famiglia dei Muridi diffuso nell'Africa nord-orientale.[1][2] DescrizioneDimensioniRoditore di piccole dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 98 e 118 mm, la lunghezza della coda tra 95 e 118 mm, la lunghezza del piede tra 22 e 25 mm, la lunghezza delle orecchie tra 12,0 e 15 mm e un peso fino a 41 g.[3] AspettoLa pelliccia è corta e ruvida. Le parti dorsali sono bruno-giallastre, con una sottile striscia dorsale scura e sei o sette strisce continue giallo-brunastre o giallastre su ogni fianco, mentre le parti ventrali sono bianche. La linea di demarcazione lungo i fianchi è netta e giallastra. La testa è stretta ed il muso appuntito, le orecchie sono grandi, arrotondate e rivestite di corti peli rossicci. Il dorso delle zampe varia dal rossiccio al giallastro, quelle anteriori hanno soltanto tre dita funzionali. La coda è più lunga della testa e del corpo, è cosparsa di pochi peli, nerastra sopra e più chiara sotto. Le femmine hanno due paia di mammelle pettorali e due addominali. Il cariotipo è 2n=54 FN=58. BiologiaComportamentoÈ una specie terricola, dove costruisce tane complesse con 2-3 camere sotto cespugli e con disponibilità di cibo. Individui in cattività sono più attivi prima e durante il tramonto e appena dopo l'alba, con un terzo picco più lieve di attività a mezzanotte. Nei periodi più freddi l'attività diminuisce, specialmente quella notturna. AlimentazioneSi nutre di parti vegetali, foglie di Asphodelus microcarpus, le quali contengono alte quantità d'acqua, sono state trovate nelle tane durante le stagioni più secche. RiproduzioneFemmine gravide sono state osservate in Tunisia nei mesi di maggio, giugno e settembre. Danno alla luce 3-11 piccoli alla volta. Distribuzione ed HabitatQuesta specie è diffusa lungo le coste del Marocco, Algeria e Tunisia. Vive negli arbusteti e boschi mediterranei fino a 1.000 metri di altitudine. Si trova spesso anche in zone agricole. ConservazioneLa IUCN Red List, considerato che la popolazione fluttua notevolmente negli anni e che viene spesso allevata, classifica L.barbarus come specie a rischio minimo (Least Concern).[1] Note
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