Legge SavaryLa legge del 26 gennaio 1984 sull'istruzione superiore, nota come legge Savary (dal nome del ministro Alain Savary), diede vita ad un'ampia riforma dell'istruzione superiore in Francia, con particolare riferimento alle università. Al 2024, diverse disposizioni sono ancora in vigore. La legge definiva le quattro missioni dell'istruzione superiore, creava gli Istituti pubblici a carattere scientifico, culturale e professionale, nonché un comitato per la loro valutazione. ContenutoLa legge rivedeva completamente la legge del 12 novembre 1968, nota come legge Faure, ma ne conservava i principi fondamentali. La legge creava il concetto di "servizio pubblico di istruzione superiore", che avrebbe dovuto contribuire a riunire i vari corsi (università, grande école, corsi di formazione brevi): «Il servizio pubblico di istruzione superiore comprende tutta l'istruzione e la formazione post-secondaria sotto la responsabilità dei vari dipartimenti ministeriali.» Il documento definiva inoltre le quattro missioni dell'istruzione superiore:
La legge conferma l'esistenza di tre cicli universitari. La legge creava istituti pubblici a carattere scientifico, culturale e professionale (établissements publics à caractère scientifique, culturel et professionnelle)[1], che andavano a sostituirsi agli istituti pubblici a carattere scientifico e culturale della legge Faure[2]. Questi istituti erano le università, a cui vengono assimilati i politecnici nazionali, ovvero potevano essere di nuova creazione:
Questo status rifletteva il desiderio della maggioranza dell'epoca di unificare il servizio pubblico di istruzione superiore e quindi di dare alle scuole le stesse regole delle università; tuttavia, fin dall'inizio la natura particolare di queste ultime ne uscì rafforzata. Inoltre, negli anni successivi, apparvero nuove deroghe, ad esempio con le università tecnologiche (rivolte alla formazione degli ingegneri e alla ricerca tecnologica) che, in base alla legge sull'istruzione professionale del 1985, erano esenti dall'applicazione della legge generale sulle università[3]. Questa legge[4] stabiliva i contratti tra gli EPSCP e lo Stato. Le università erano costituite da diverse componenti:
Il nuovo status giuridico di "scuola interna", insieme alla legge del 23 dicembre 1985 sull'istruzione tecnologica e professionale, incoraggiò la creazione di diverse scuole ingegneristiche. Nelle università in cui esistevano già un consiglio di amministrazione e un consiglio scientifico[6], furono istituiti anche un consiglio degli studi e della vita universitaria[7]. Questa disposizione mirava a rafforzare la democrazia all'interno delle istituzioni scolastiche. La legge Savary confermava l'esistenza di una "Conferenza dei direttori di istituti scientifici, culturali e professionali pubblici", meglio nota come Conferenza dei presidenti delle università. Inoltre, creò un Comitato nazionale per la valutazione degli istituti pubblici a carattere scientifico, culturale e professionale, che era responsabile della valutazione dell'EPCSCP[8]. Emendamenti successiviNel 1986, il governo di Jacques Chirac (2) voleva sovvertire la legge Savary con il disegno di legge Devaquet, ma il testo fu infine ritirato. La legge Savary fu recepita nel Codice dell'Istruzione nel 2000. Molte delle disposizioni rimasero in vigore, ma furono successivamente modificate da:
ReazioniLa legge Savary, che abolì la selezione all'ingresso dell'università, scatenò proteste (rivolte e scioperi) organizzate dall'estrema destra negli atenei più elitari o a maggioranza di destra: la stampa parlò di un "maggio 68 al contrario" a cui parteciparono il Groupe Union Défense e i sindacati studenteschi di destra, oltre a un coordinamento nazionale degli studenti contrari alla riforma Savary. Note
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