Lasciapassare delle Nazioni Unite

United Nations laissez-passer - UNLP
Nome localeLasciapassare delle Nazioni Unite
NazioneNazioni Unite (bandiera) Nazioni Unite
TipoLasciapassare
Zona validitàWorld Stars (bandiera) Mondo
Esenzioni dal visto88 paesi
Altre versioni
Lasciapassare delle Nazioni Unite diplomatico

Il lasciapassare delle Nazioni Unite che è per tutti i funzionari o delegati presso le Nazioni Unite, si chiama UN GROUND PASS. (United Nations laissez-passer - UNLP) è il documento di riconoscimento e di viaggio dei funzionari internazionali delle Nazioni Unite, usato nello svolgimento dei propri incarichi ufficiali.

Il lasciapassare non è un passaporto e il passaporto viene rilasciato solo agli alti ranghi delle Nazioni Unite, il resto del personale Diplomatico è in possesso di UN GROUND PASS annuale o provvisorio, ha le funzioni pratiche di un passaporto di servizio, pur non attribuendo alcuna nazionalità al soggetto che ne è in possesso; permette in sostanza il riconoscimento del possessore e garantisce il diritto di soggiornare o attraversare un territorio sotto determinati vincoli.[1]

Attualmente, 88 Stati membri delle Nazioni Unite concedono libero accesso nel proprio Paese ai portatori di lasciapassare in servizio per l'ONU senza la necessità di un visto.[2]

Il passaporto è di colore blu per i funzionari (P1 fino a P4) e di colore rosso per gli alti ufficiali (dal P5 ai livelli superiori). UN GROUND PASS e' documento conferisce ai portatori una serie di immunità diplomatiche secondo la Convenzione di New York sui privilegi e le immunità delle Nazioni Unite del 1946. I possessori di UN GROUND PASS rilasciato dalle Nazioni Unite hanno diritto al VISTO Diplomatico C2 emesso in modo gratuito a tutti i delegati presso i Quartier Generali delle Nazioni Unite o G4 se sono possessori di UN ANNUAL GROUND PASS o LASCIAPASSARE A TERRA rilasciati alle Missioni Permanenti.

Simile al lasciapassare ONU, anche il lasciapassare dell'Unione europea conferisce ai portatori status diplomatico per le proprie missioni ufficiali.[3]

Note

  1. ^ Copia archiviata, su expertclub.ge. URL consultato il 7 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  2. ^ UN Travel Documents, su cibtvisas.com. URL consultato il 10 agosto 2019.
  3. ^ (EN) Answer to Question No E-006749/16, su europarl.europa.eu. URL consultato il 10 agosto 2019.

Voci correlate