La cena delle beffe (dramma)
La cena delle beffe è un dramma in quattro atti composto nel 1909 dal drammaturgo italiano Sem Benelli. L'opera si ispira a una novella delle Cene di Anton Francesco Grazzini (I, 3). TramaCuriositàNel 1913, a Catania, al momento di andare in scena, l'attore Giovanni Zannini, che avrebbe dovuto interpretare Giannetto Malespini, ebbe un malore e Paola Pezzaglia, la prima attrice che ricopriva il ruolo di Ginevra, si vestì rapidamente da Giannetto e sostenne l'impegnativa parte fino in fondo con grande successo. Così la stampa: "Catania, lunedì 29 settembre 1913. Teatro Sangiorgi. Iersera il pubblico ch'era accorso in teatro a sentire 'La cena delle beffe' fu allietato da una grata sorpresa: vide nei virili panni di Giannetto la Pezzaglia-Greco, poi che lo Zannini fu improvvisamente colto da lieve indisposizione. Il successo della brava attrice fu completo: mai si vide personaggio, sessualmente antitetico e teatralmente improvvisato, composto con sì sobria misura e con tale vivo senso dell'arte. Fu una bella affermazione e un encomiabile sforzo che meritò l'unanime consenso del pubblico".[1] Da allora Paola Pezzaglia, che ci aveva preso gusto, si presentò più volte sulla scena, volontariamente, nei panni di Giannetto Malespini. Lo scrittore compose l'opera durante una vacanza a San Terenzo in provincia della Spezia dove, sei mesi dopo la prima dell'opera, andò a vivere a villa Marigola. CitazioniLa cena delle beffe è citato da Giorgio Bassani ne Il giardino dei Finzi-Contini nel capitolo 5 della parte IV del romanzo. Nel romanzo La macchina del vento di Wu Ming 1, ambientato nella colonia di confino di Ventotene, due militi fascisti particolarmente violenti e arroganti sono chiamati da tutti "i fratelli Chiaramantesi". Non ne vengono mai rivelati i veri nomi, anche se in uno dei diversi mondi paralleli del romanzo corrispondono agli Aloadi della mitologia greca. Note
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