KriyabanSi definisce kriyaban chi è stato iniziato al kriyā Yoga da un guru di questa tradizione o da un suo rappresentante qualificato, kriyaban a sua volta. Più o meno tutte le tradizioni e i lignaggi del kriyā Yoga utilizzano questo termine, per definire i loro iniziati. DefinizioneI praticanti del Kriyā Yoga appartenenti ai lignaggi indiani utilizzano invece il termine «kriyavan».[1] Per essere definito kriyaban o kriyavan, lo yogi deve praticare un prāṇāyāma particolare (controllo ritmico del respiro), che consiste nel portare l'energia vitale su per i centri spinali (i cosiddetti chakra), attraverso la spina dorsale (sushumna).[2] La tecnica di questo pranayama viene insegnata dai vari lignaggi del kriya yoga ai propri iniziati con sensibili differenze.[3] Nella tradizione del kriya yoga si acquisisce la pratica in maniera privata e riservata, attraverso una cerimonia specifica denominata «iniziazione» (diksa), che consente la trasmissione spirituale da maestro a discepolo. È generalmente fatto divieto di divulgare i segreti di questa scienza se non tramite previa autorizzazione,[4] a seguito di una richiesta dell'aspirante kriyaban.[5] Il kriya yoga fu trasmesso da Mahavatar Babaji a Lahiri Mahasaya di Benares (India), che a sua volta lo trasmise a Sri Yukteswar, guru di Paramhansa Yogananda.[3] Con l'arrivo di Paramhansa Yogananda in America nel 1920, l'opportunità di diventare kriyaban si è concretizzata anche per i ricercatori occidentali che possono impararne la tecnica attraverso varie istituzioni quali la SRF (Self-Realization Fellowship) fondata dallo stesso Yogananda, l'Ananda fondata da Swami Kriyananda, suo discepolo diretto, e il Center for Spiritual Awareness fondato da Roy Eugene Davis, anch'egli discepolo diretto di Paramahansa Yogananda.[3] Note
Voci correlateCollegamenti esterni
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