Kalemegdan
Il Kalemegdan (in serbo Калемегдан) è il più grande parco della città di Belgrado, situato nella municipalità di Stari Grad, nel centro della capitale serba. PosizioneIl Kalemegdan si trova alla sommità di una collina di 125,5 metri di altezza, che digrada ripida verso la confluenza del fiume Sava nel Danubio, di fronte alla Grande Isola della guerra e in maniera più dolce verso il centro della città. Il nome deriva dal turco, e significa fortezza della battaglia (kale: fortezza, meydan: battaglia), anche se identifica solamente il parco che circonda la fortezza, creato nello spazio pianeggiante dove si svolgevano gli assedi contro la città e le battaglie in campo aperto. StoriaAlla fine del I secolo a.C. i Romani edificarono un castrum alla confluenza del Danubio con la Sava, come accampamento permanente della IV Legione Flavia[1], nel luogo in cui sorgeva un villaggio abitato da una popolazione di etnia celtica, della tribù degli Scordisci[2]. Il castrum, denominato Singidunum fu distrutto dagli Avari e dagli Unni e ricostruito nel VI secolo per essere nuovamente danneggiato un secolo più tardi dagli Avari e dagli Slavi[1]. Non si conosce con esattezza quando gli Slavi ricostruirono la città: probabilmente tra l'VIII e il IX secolo. Si sa, comunque, che per la prima volta il nome di Belgrado fu menzionato in una lettera di Papa Giovanni VIII del 16 aprile 878, e si ipotizza che derivi dal particolare colore bianco della roccia calcarea di cui è composta la fortezza (beli: bianco, grad: città), diversa dalle rocce più scure dei rilievi circostanti[2]. La fortificazione fu per secoli l'unica area della zona di Belgrado ad essere abitata. L'imperatore Manuele I Comneno, nel XII secolo fece ricostruire le mura romane, e il Despota Stefan Lazarević che dichiarò Belgrado capitale dello stato serbo, nel XIV secolo fece riparare e rafforzare le strutture difensive della città alta e di quella sottostante, ampliò l'edificio della corte e fece costruire un porto fluviale sulla Sava. Durante il periodo della dominazione ottomana iniziata nel 1521, fino a tutto il XVII secolo non furono fatte grandi opere, mentre nel XVIII secolo, la fortezza fu ricostruita e distrutta per tre volte. Durante l'occupazione austriaca (1717 - 1739) assunse un'importantissima funzione difensiva e fu tra le più possenti fortificazioni europee[1]. Dopo la vittoria dei serbi nella seconda rivolta contro i turchi e la liberazione di Belgrado, l'importanza della fortezza diminuì. Nel 1869 iniziarono i lavori per la trasformazione dell'area circostante la fortezza in parco: nel 1891 furono create strade percorribili nell'area pianeggiante ai piedi della rocca e furono piantati numerosi alberi. Negli anni successivi furono eretti diversi nuovi edifici, nel 1905 il parco fu ingrandito, ma subì diversi danni durante la prima e la seconda guerra mondiale. In particolare nella fase culminante della battaglia per la liberazione di Belgrado nell'ottobre 1944 il Kalemegdan divenne un importante caposaldo delle truppe tedesche che furono attaccate dai partigiani jugoslavi della 1ª Divisione proletaria dell'Esercito Popolare di Liberazione che riuscirono a conquistare la posizione dopo aspri combattimenti. Edifici e monumentiAlcuni tra i monumenti storici e gli edifici presenti nel complesso del Kalemegdan:
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