Károly Markó il GiovaneKároly Markó il Giovane, oppure Carlo Marco il Giovane (Pest, 22 gennaio 1822 – Mosca, 1891), è stato un pittore ungherese. BiografiaKároly Markó il Giovane fu figlio, allievo e seguace di Károly Markó il Vecchio.[1][2] Markó il Giovane ha studiato dal 1836 nel dipartimento di pittura di paesaggi dell'Accademia di belle arti di Vienna e dal 1838 con il padre in Italia,[1] stabilendosi a Firenze,[2] dove proseguì i suoi studi, negli anni seguenti assieme al fratello pittore András Markó.[3] Nel 1843 Markó il Giovane visitò Roma e due anni dopo partecipò alle mostre della Società promotrice di belle arti a Firenze.[1] Dal 1851 al 1854 soggiornò a Vienna, mostrando i suoi dipinti nelle esposizioni del Österreichische Kunstverein (come Paesaggio di Carrara, 1852).[1] Le sue opere sono state esposte anche a Milano, Genova e Livorno, e ha inviato alcuni dipinti per essere esposti nel Circolo degli artisti di Budapest e nelle mostre dell'Associazione nazionale delle arti figurative ungheresi.[1] Divenne membro onorario e professore delle accademie di belle arti di Firenze, Genova, Perugia e Urbino.[1][3][2]Tra i suoi allievi si ricordano Serafino De Tivoli, Adolfo Tommasi, Ulvi Liegi e Domenico Bresolin.[3] In seguito si trasferì in Russia per lavoro e morì a Mosca nel 1891.[3] Le sue opere sono state a volte scambiate per quelle di suo padre, anche perché seguì lo stile paterno classicista, oltre che le tematiche ed i soggetti delle raffigurazioni di Károly Markó il Vecchio;[4] inoltre alcuni elementi dei suoi dipinti risultarono aderenti con i Macchiaioli,[3] oltre che vicine alle trasparenze e alle evocazioni magiche del pittore barocco Claude Lorrain e dei pittori della scuola di Posillipo.[3] Alcune delle opere di Markó il Giovane, come Cristo in Emmaus e La Samaritana al pozzo, si caratterizzarono per il prevalere del paesaggio sulle figure, con il paesaggio stesso a testimonianza e a commento degli eventi evangelici.[3] Tra le sue opere si possono menzionare La Brigata del Boccaccio; Veduta di Bella Riva; Le cave di Carrara; Paese in Corsica; I dintorni di Gaville; Lungo l'Arno; le rappresentazioni riguardanti la campagna vicino a Pisa.[3] La Galleria nazionale ungherese conserva ed espone alcune opere di Markó il Giovane, tra le quali Paesaggi idilliaci e Gli Appennini.[4] Opere
Note
Bibliografia
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