Jur (fiume)
Il fiume Jur (anche chiamato fiume Sue) è un fiume stagionale del Sudan del Sud, situato nella zona sud-ovest e fluisce nella direzione nord-nord est unendosi al fiume Bahr al-Ghazal nelle terre paludose del Sudd. Il Jur fa parte del bacino del Nilo visto che le acque del fiume Bahr al-Ghazal a sua volta fluiscono in quelle del Nilo bianco. Lo Jur ha corso torrentizio. La sua portata massima può raggiungere i 400 m³/s durante il mese di settembre[2]. Il tratto più a monte del fiume è anche chiamato con il nome di fiume Sue[3]. Il percorso del fiumeIl fiume Jur fluisce dallo spartiacque che separa il bacino del fiume Congo dal bacino del fiume Nilo, lungo il confine sudanese con la Repubblica Democratica del Congo e la Repubblica Centrafricana. I principali tributari del fiume Jur sono i fiumi Sue, Busseri, Wau e Numatinna. I tributari si uniscono tutti assieme vicino a Wau la capitale del wilayat sudanese del Bahr al-Ghazal occidentale. Sotto la città di Wau il fiume Jur piega verso est, ed entra nelle paludi del Sudd. Per la natura paludosa della zona non è chiaro se un fiume confluisca in un altro o se soltanto si unisca alle paludi del Sudd. Alcune fonti citano il fiume Lol come un tributario del fiume Jur e invece altre dicono il contrario. Altre fonti dicono che il fiume Jur si unisce al Bahr al-Ghazal prima del Lago Ambadi e che il Bahr al-Arab vi confluisca più a valle dopo il lago, altre invece dicono che il Bahr al-Ghazal abbia origine dalla confluenza del fiume Jur con il Bahr al-Arab. Stando a quel che riferisce Mamdouh Shahin i torrenti Lol, Jur, Tonj, Bahr al-Arab insieme ad altri, si perdono nella terra paludosa del Sudd ancor prima di trovare sbocco nel Bahr al-Ghazal[4]. StoriaInsieme ad altri gruppi etnici residenti nella zona ci sono anche i Dinca, nella loro lingua la parola "Jur" significa straniero, nel senso di "non-Dinca"[5]. Il fiume è stato esplorato da John Petherick tra gli anni 1853 e 1865. Durante il periodo del colonialismo il fiume è stato mappato nel suo corso intero dal Luogotenente A.H. Dyè e altri membri di una missione francese capeggiata da Jean-Baptiste Marchard[6][7]. Note
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