Capofila del realismo francese, fu autore di I Conti domestici (1853), I borghesi di Molinchart (1855) e Monsieur de Boisdhyver (1857).
Nel 1856 fonda insieme allo scrittore Duranty la rivista Le réalisme, di breve durata, e l'anno dopo pubblica il Manifeste du Réalisme. Nel manifesto Champfleury cita i modelli realisti della letteratura europea, quali Dickens in Inghilterra e Gogol in Russia, e propone un tipo di narrazione semplice e chiaro. Le idee di Champfleury non vedono di buon occhio la poesia, considerata un esercizio formale di nicchia appannaggio delle élite[1].
Si interessò inoltre alla storia della caricatura, sulla quale lasciò numerosi saggi.
Note
^ Lionello Sozzi, Il realismo dopo Balzac, in Storia europea della letteratura francese, vol. 2, Torino, Piccola Biblioteca Einaudi, 2013, pp. 166-167, ISBN978-88-06-21610-8.
Bibliografia
G. Bonnet (dir.) Champfleury écrivain chercheur, Paris, Champion, 2003.
J.-L. Cabanes et J.-P. Saïdah (dir.), La Fantaisie post-romantique, Toulouse, Presses universitaires du Mirail, 2003.
M. Lo Feudo, "Penser le rire au XIXe siècle à travers les Histoires de la caricature", in A. Vaillant et R. de Villeneuve (dir.), Le Rire moderne, Presses universitaires de Paris Ouest Nanterre, 2013, p. 313-333. http://books.openedition.org/pupo/3659?lang=fr
L.-P. Raybaud, Champfleury entre l’étrange et le réel. Essai sur son évolution littéraire, thèse d’État sous la direction d’Henri Mitterand, université Sorbonne nouvelle – Paris 3, 3 t., 1990.