Juan O'GormanJuan O'Gorman (Delegazione Coyoacán, 6 luglio 1905 – Città del Messico, 17 gennaio 1982) è stato un pittore e architetto messicano, noto per i suoi disegni a mosaico (murali) che decoravano le facciate degli edifici[1]. BiografiaDa bambino O'Gorman si avvicinò all'arte e al disegno grazie al padre, Cecil Crawford O'Gorman, un noto pittore irlandese che si trasferì in Messico.[1] Juan O'Gorman si dedicò inizialmente all'architettura, studiando alla scuola di architettura dell'Università nazionale autonoma del Messico a Città del Messico, laureandosi nel 1927.[1][2] E anche la sua prima attività fu la progettazione di case ed edifici, seguendo lo stile dell'architetto funzionalista Le Corbusier:[3][4] O'Gorman si rivelò, agli inizi di carriera, un modernista rivoluzionario,[5] proponendo un'architettura sociale e funzionalista che definì «ingegneria degli edifici», basata sul principio del «costo minimo e massima efficienza»,[5][4] come evidenziò la sua prima costruzione, a San Ángel (1929), per suo padre, che si rivelò anche il primo esempio di architettura modernista in Messico,[5] seguito da un altro progetto importante eseguito per la casa del pittore e muralista Diego Rivera e della pittrice Frida Kahlo (1930).[1][2] Successivamente O'Gorman lavorò come capo disegnatore per Carlos Obregón Santacilia e per altri architetti a Città del Messico fino al 1932, anno in cui è assunse la direzione del Dipartimento per la costruzione di edifici a Città del Messico e il ruolo di insegnante di architettura all'Istituto politecnico nazionale.[1] A metà degli anni trenta O'Gorman iniziò a interessarsi alla pittura, creando raffigurazioni di tematica storica e nazionalistica sia nei dipinti a cavalletto sia nei murali. Le sue opere principali a Città del Messico comprendevano murali all'aeroporto di Città del Messico (1937-1938),[3] che furono rimossi nel 1939 a causa del loro carattere anticlericale e antifascista.[1][2] O'Gorman è tornato all'architettura negli anni cinquanta, progettando l'esterno della biblioteca dell'Università nazionale autonoma del Messico (1953), dichiarata patrimonio mondiale dell'UNESCO:[3][2][4] la biblioteca senza finestre mostrava una torre contenente pile di libri; la torre era decorata di mosaici in pietra naturale, che rappresentavano simbolicamente la storia della cultura messicana.[1] Negli stessi anni realizzò pregevoli mosaici per la Segreteria delle comunicazioni e dei lavori pubblici (1952) e per l'Hotel Posada de la Misión di Taxco (1955-1956).[1] La casa di O'Gorman, nei pressi di Città del Messico (1953-1956, distrutta nel 1969) era considerata il suo capolavoro.[3][1] Era parzialmente costituita da una grotta naturale ed era disegnata per armonizzarsi con il paesaggio.[2][5][4] Le decorazioni raffiguravano immagini della mitologia azteca, rappresentando un suo allontanamento dal funzionalismo in favore di un approccio che coniugava i moderni canoni architettonici con temi decorativi indigeni messicani,[1] ed esprimendo il suo bisogno di organicità e di integrazione delle arti.[3] Evidenti furono le influenze dell'architetto spagnolo modernista Antoni Gaudí.[6] O'Gorman, nell'arco della sua carriera, miscelò le due tendenze presenti nell'architettura messicana del XX secolo: da un lato un razionalismo spinto fino al purismo, dall'altro un nazionalismo legato alla tradizione prespagnola.[6] Continuò anche a dipingere e negli anni sessanta e anni settanta realizzò numerosi murali al Museo nazionale di storia nel Castello di Chapultepec, a Città del Messico.[1] Opere
Note
Bibliografia
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