Josef Kalasanz von ErbergJosef Kalasanz von Erberg, in sloveno Josip Kalasanc Erberg (Lubiana, 27 agosto 1771 – Lubiana, 10 luglio 1843), è stato un storiografo, scrittore, botanico, diplomatico, insegnante e collezionista sloveno. BiografiaVon Erberg nacque a Lubiana in seno ad una nobile famiglia della Carniola. Dopo aver studiato matematica, logica, filosofia e diritto amministrativo, fu il primo consigliere degli Stati Provinciali della Carniola.[1] Nel 1794, sposò la contessa Josephine von Attems. La coppia ebbe insieme sette figli.[2] Nel 1804, divenne ciambellano alla corte austriaca e dal 1809 al 1814 fu uno degli educatori del futuro imperatore Ferdinando I d'Austria.[2] Nel 1815, von Erberg tornò a Lubiana dove si dedicò al collezionismo di libri antichi e di oggetti naturali provenienti dalla Carniola, istituendo un giardino botanico privato con oltre 7000 essenze arboree.[2] Fu amico di Sigmund Zois e si mantenne in corrispondenza letteraria con altri scienziati ed artisti carnioli del suo tempo.[2] Dal 1825 al 1826 fu per un breve periodo di tempo chargée d'affaires con funzioni di ambasciatore imperiale presso la Repubblica Elvetica ma si disse inadatto a ricoprire tale carica e alla diplomazia, lasciando ben presto il posto a Franz Binder von Krieglstein. Sino alla fine della sua vita, lasciò raramente Lubiana, ed incaricò dal 1832 l'ufficiale militare Franz Franz di riferirgli i principali eventi che si verificavano a Vienna. Nei successivi otto anni, inviò circa 1800 lettere, molte delle quali sono giunte sino a noi e costituiscono un'importante fonte documentaria per la storia di Lubiana nel periodo precedente alle rivoluzioni del 1848.[3] Nel 1825, von Erberg scrisse un'opera dal titolo Tentativo di uno schizzo letterario sulla storia della Carniola (in tedesco: Versuch eines Entwurfes zu einer Literar-Geschichte für Crain), opera che egli non intendeva pubblicare inizialmente. Essa si compone di dodici domande di storia letteraria sulla sua patria con le relative risposte e ad oggi rappresenta una delle principali fonti storiche della regione.[4] OnorificenzeNote
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