John Byng-HallJohn Byng-Hall (1937 – 17 luglio 2020) è stato uno psichiatra infantile e terapeuta della famiglia britannico. BiografiaTerapeuta della famiglia alla Tavistock Clinic di Londra dal 1973, anno del pensionamento di John Bowlby, a fianco del quale ha lavorato a lungo, è l'autore del modello dei Family script, che intende spiegare il funzionamento familiare a partire dalla teoria dell'attaccamento di Bowlby e dalle idee di Daniel Stern[1]. È stato definito tra i pionieri della terapia familiare[2]. Ha inoltre descritto il mito familiare[3]. Family scriptQuesto modello è applicato dalla terapia familiare[4]. Si propone di superare il dualismo tra relazioni “rappresentate” e “reali”, introduce nella terapia familiare il concetto di “copione” (script), intendendolo come una rappresentazione mentale di un comportamento di teoria dell'attaccamento[1]. È possibile così descrivere il modo in cui i vari script - definibili come modelli operativi interni - convergono a creare script familiari, cioè copioni che contengono le aspettative condivise dai membri della famiglia sul modo in cui i ruoli devono essere rappresentati[5]. Appare evidente come la condivisione di uno script sia fondamentale per l'identità dei membri di una famiglia e perché essi si riconoscano in un sistema di significati condiviso[6]. Ogni riscrittura di un copione costituisce un copione correttivo, vale a dire un copione che può prevedere soluzioni diverse da quelle del passato; al contrario, quando un copione sembra ripetersi senza possibilità di improvvisazione né di cambiamento, si parla di copione ripetitivo. Nell'idea di Byng-Hall, la terapia può offrire una cosiddetta "base sicura"[4]: la relazione col terapeuta può essere tale da incoraggiare la famiglia a esplorare e improvvisare nuovi abbozzi di copioni, dai quali può nascere un nuovo copione correttivo. I copioni possono essere inter- e intragenerazionali: i primi presiedono alla regolazione dei rapporti all'interno della stessa generazione (rapporti tra fratelli o tra coniugi, ad esempio); quelli intragenerazionali contengono le regole dei rapporti tra generazioni diverse: tra figli e genitori, tra nonni e nipoti ecc. Ogni famiglia, probabilmente, possiede uno script che regola i rapporti con l'esterno: in definitiva una visione del mondo e di quello che è diverso dal "noi" familiare[7]. Il modello di John Byng-Hall nasce e si sviluppa nel periodo in cui le arti performative esercitano una significativa influenza sulle scienze umane e offrono loro nuove metafore. I risultati dei suoi studi sono stati pubblicati in alcuni libri e sono stati oggetto di ulteriori approfondimenti e citazioni in vari libri in lingue diverse. In Italia è stato pubblicato nel 1998 il libro "Le trame della famiglia. Attaccamento sicuro e cambiamento sistemico" per la Raffaello Cortina Editore. Grazie a questi studi è stato intervistato anche per un libro di Raphael Samuel[8]. Inoltre sono stati anche pubblicati su riviste come Journal of Family Therapy, British Journal of Medical Psychology nel 1973, Family Process, Infant Mental Health Journal e British Journal of Psychiatry e sono stati ripresi in altri libri di autori quali Martin Richards, Jeremy Holmes e in Italia in vari libri di Barbara Fabbroni[4]. Opere
Note
|