Nata nel 1820 (nel 1827 secondo altre testimonianze) a Jacmel, ad Haiti,[1][2] Duval era creola di origini africane e francesi ed era la figlia illegittima di una prostituta di Nantes.[3][4] Trasferitasi a Parigi, andò a vivere al numero 6 di rue de la Femme-sans-tête sull'Île Saint-Louis, vicino all'Hôtel Pimodan,[5] e iniziò a lavorare come attrice e ballerina al Théȃtre de la Porte Saint-Antoine.
Duval conobbe Baudelaire nel 1842 e con lui iniziò una relazione burrascosa destinata a perdurare per due decenni.[6] Affascinato dall'aspetto esotico e avvenente della compagna, il poeta la definiva "amante delle amanti" e "Venere nera" ed era per lui una donna fatale.[7] Varie poesie di Baudelaire come Il balcone, Il profumo esotico, Il serpente che danza, Il viaggio, Una carogna, Sed non satiata e Un emisfero nei tuoi capelli sono ispirate a Duval.[8] Nel 1862, periodo in cui stava diventando cieca, venne rappresentata in un ritratto da Édouard Manet.[9][10]
La data della morte di Duval è incerta. Alcuni ritengono che mancò nel 1862 di sifilide.[1][11] Altre fonti sostengono che Duval fosse invece sopravvissuta a Baudelaire.[12]Nadar dichiarò di aver visto Duval per l'ultima volta nel 1870, quando, a causa della sifilide, usava le stampelle per camminare.[13]
Note
^ab(ES) Roland Forgues, Mujer, creación y problemas de identidad en América Latina, Universidad de los Andes, Consejo de Publicaciones, 1999, p. 224.
^(EN) Caleb Sivyer, Jennifer Gustar, Sarah Gamble, Ludics and Laughter as Feminist Aesthetic - Angela Carter at Play, Liverpool University Press, 2021, p. 105.
^Parigi magica, su google.it. URL consultato il 7 luglio 2023.
^(EN) Charles Baudelaire - Jeanne Duval, su baudelaire.litteratura.com. URL consultato il 7 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2007).
^(EN) Charles Baudelaire, su britannica.com. URL consultato il 7 luglio 2023.