Jean Kambanda
Jean Kambanda (19 ottobre 1955) è un politico e criminale ruandese. BiografiaDirettore dell'Unione delle Banche Popolari di Ruanda dal maggio 1989 all'aprile 1994, Kambanda è stato vicepresidente del Movimento Democratico Repubblicano e diventò primo ministro "ad interim" il 9 aprile 1994, due giorni dopo l'attentato contro l'aereo del presidente Juvénal Habyarimana. Rimase in carica fino al luglio dello stesso anno.[1] Durante il suo governo si svolsero alcuni eventi drammatici relativi al genocidio del Ruanda: in particolare, furono commessi svariati crimini ai danni della popolazione di etnia Tutsi. Nel luglio del 1997 è stato arrestato a Nairobi e sottoposto al giudizio del Tribunale penale internazionale per il Ruanda, che il 16 ottobre successivo lo accusò di genocidio, partecipazione morale alla programmazione del genocidio, incitamento diretto e pubblico a commettere il genocidio, complicità nel genocidio e crimini contro l'umanità (assassinio e sterminio). Il 4 settembre 1998 arrivò la sentenza: Kambanda venne riconosciuto colpevole di tutti i capi di imputazione ed è stato condannato all'ergastolo. Era dal 1948, dai tempi cioè del processo di Norimberga, che non venivano emesse condanne per genocidio. In seguito, Kambanda ha ricusato le sue confessioni e ha presentato ricorso presso la camera d'appello dell'ICTR, che il 19 settembre 2000 è stato respinto.[2] Attualmente sconta la sua pena nel penitenziario di Bamako, nel Mali. NoteCollegamenti esterni
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