Allievo di Léon Cogniet e d'Alexandre Bida, Jean-Paul Laurens è artista emblematico della pittura accademica al suo tramonto. Sarebbe infatti ingiusto considerarlo un pittore storico come tanti altri. La sua cultura, le sue prese di posizione politiche, il suo rigore e il suo stesso talento lo elevano certamente dalla massa di tutti quelli che praticarono la cosiddetta "art pompier".
Repubblicano e anticlericale, Laurens trattò essenzialmente soggetti storici e religiosi, messi in scena in modo drammatico con una tecnica iper-realistica dando ai suoi quadri una forza di suggestione impressionante: per esempio, il trattamento magistrale dello spazio vuoto, nel dipinto della Scomunica di Roberto il Pio, fa sì che l'osservatore si senta in realtà lo spettatore di una rappresentazione teatrale.
Laurens fu anche autore di grandi complessi di affreschi; la volta dell'Hôtel de Ville di Parigi, La morte di santa Genoveffa al Panthéon, il soffitto dell'Odéon, (1888), la Salle des Illustres al Capitole di Tolosa, la cupola del teatro di Castres. Impareggiabile disegnatore, illustrò le Récits des temps mérovingiens d'Augustin Thierry.