Jan di RabšteinJan di Rabštein, oppure Giovanni Rabštein il minore (Boemia, 1437 – Buda, 1473), è stato uno scrittore e presbitero boemo. BiografiaJan di Rabštein risultò uno dei più noti e apprezzati esponenti della sua nobile famiglia.[1] Studiò diritto ecclesiastico a Bologna ed a Pavia e fu preposto di Vyšehrad, e nonostante la sua fede cattolica lavorò presso il re hussita Jĭfí di Podebrad, dopodiché di mise al servizio del re Mattia di Ungheria.[2] Grazie ad un soggiorno di quattro anni a Roma,[1] Jan approfondì le sue conoscenze della letteratura classica, che lo ispirò per la sua maggiore opera letteraria, intitolata Dialogus (Dialogo, 1469),[1] che viene considerata dai critici letterari, come una delle più significative dell'umanesimo boemo.[2] L'opera è incentrata su un dialogo immaginario fra tre personalità cattoliche. L'argomento del dibattito è la dichiarazione di guerra decisa dal papa contro il re di Boemia. Jan non trova giusta questa decisione perché motivata non proprio da cause religiose o patriottiche.[2] Lo stile dell'opera risulta gradevole, intriso di ricordi di modelli classici.[2] Per quanto riguarda la sua carriera ecclesiastica, dopo la parentesi romana, Jan fu al servizio degli imperatori Sigismondo e Federico III d'Asburgo.[1] Opere
Note
Bibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
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